Angela Merkel punta il dito contro Polonia e Stati baltici per la crisi ucraina

Pubblicato: 09/10/2025, 14:43:20 ·
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L’ex cancelliera tedesca attribuisce a questi Paesi una parte di responsabilità nell’escalation del conflitto con la Russia

In una recente intervista, Angela Merkel ha sollevato polemiche accusando Polonia e Stati baltici di aver ostacolato i negoziati con la Russia nel 2021, contribuendo così all’invasione russa dell’Ucraina. Le sue dichiarazioni hanno suscitato reazioni contrastanti, soprattutto nei Paesi coinvolti, che respingono le accuse e criticano la gestione tedesca della crisi.

Le accuse di Angela Merkel a Polonia e Stati baltici

Angela Merkel ha dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano ungherese Partizán che Polonia e Stati baltici hanno una quota di responsabilità nell’aggravarsi della crisi ucraina. Secondo l’ex cancelliera, questi Paesi si sono opposti nel 2021 a un nuovo dialogo tra Unione Europea e Russia, rifiutando di sostenere iniziative diplomatiche che avrebbero potuto evitare l’escalation militare.

In particolare, Merkel ha sottolineato come il rifiuto di Polonia e Stati baltici di accettare un dialogo diretto con Vladimir Putin abbia contribuito a indebolire gli accordi di Minsk, che avevano l’obiettivo di fermare il conflitto nel Donbass. L’ex leader tedesca ha inoltre difeso la sua decisione del 2008 di bloccare l’adesione dell’Ucraina alla NATO, sostenendo che ciò avrebbe ritardato l’invasione russa di molti anni.

Le reazioni di Polonia e Stati baltici alle dichiarazioni

Le affermazioni di Merkel hanno provocato forti reazioni da parte dei governi di Polonia e dei Paesi baltici, che hanno respinto con fermezza ogni accusa di responsabilità per la guerra in Ucraina. Varsavia ha definito le politiche di Merkel verso la Russia un fallimento e ha sottolineato come la loro opposizione al dialogo fosse motivata dalla consapevolezza delle vere intenzioni di Mosca.

Il vice ministro della Difesa polacco ha inoltre precisato che la proposta di Merkel per un nuovo formato di dialogo con la Russia era vista come un tentativo di appeasement, cioè di concessioni eccessive a Putin, e non come un reale ostacolo all’aggressione russa. Queste posizioni evidenziano una netta divergenza di vedute tra l’ex cancelliera e i Paesi dell’Europa orientale.

Il contesto e le implicazioni delle dichiarazioni

Le dichiarazioni di Merkel si inseriscono in un contesto di tensioni ancora vive tra i Paesi europei sull’approccio da adottare nei confronti della Russia e sulla gestione della crisi ucraina. La sua critica riflette una visione che attribuisce una parte di responsabilità ai Paesi più vicini geograficamente e storicamente a Mosca, accusandoli di aver impedito un dialogo che avrebbe potuto contenere il conflitto.

Tuttavia, queste affermazioni hanno riacceso il dibattito sulle strategie europee di sicurezza e sulle diverse percezioni del rischio russo. La controversia sottolinea come le divisioni interne all’Unione Europea e la complessità delle relazioni con la Russia continuino a influenzare profondamente la politica continentale e la stabilità regionale.

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