Nel ricordo del 7 ottobre, Roma si prepara a una giornata di grande tensione con misure di sicurezza rafforzate e manifestazioni controverse. Le autorità hanno vietato cortei pro-Hamas, mentre nelle scuole monta la protesta e due arrestati sono stati rimessi in libertà senza misure cautelari.
Roma blindata e controlli serrati per il 7 ottobre
In occasione del secondo anniversario del 7 ottobre, Roma è stata messa sotto stretta sorveglianza con controlli intensificati nelle stazioni, nei pressi del Ghetto, delle sinagoghe e delle scuole. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha confermato che l’attenzione resta molto alta, anche se al momento non sono stati rilevati segnali specifici di minaccia.
Le autorità hanno vietato le manifestazioni pro-Hamas previste a Bologna e Torino, definendo l’evento come un’apologia di un atto terroristico. Nonostante i divieti, gli organizzatori hanno annunciato la volontà di scendere comunque in piazza, alimentando così un clima di tensione e incertezza.
Proteste nelle scuole e rilascio dei due arrestati
A margine della manifestazione nazionale per la Palestina a Roma, due persone erano state arrestate sabato sera. Entrambi sono stati rimessi in libertà senza misure cautelari dopo la valutazione del giudice, che non ha riscontrato la necessità di ulteriori restrizioni.
La protesta nelle scuole della capitale continua a montare, con oltre duecento persone identificate e dodici denunce in procura. La situazione resta delicata, con tensioni che potrebbero evolvere nelle prossime ore.
Il contesto internazionale e le reazioni ufficiali
Il 7 ottobre è ricordato come una data tragica a livello internazionale, con commemorazioni in Israele e appelli alla pace da parte di figure istituzionali italiane come il Presidente Sergio Mattarella e il ministro Giuseppe Valditara. Entrambi hanno sottolineato la necessità di rispettare il diritto internazionale e di liberare gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Nel frattempo, i colloqui di pace in Egitto tra Hamas e mediatori internazionali proseguono in un clima definito positivo, mentre l’Italia si conferma protagonista nelle mediazioni diplomatiche per cercare di porre fine al conflitto in Medio Oriente.