Il processo per gli otto militari dell'Aeronautica accusati di atti di nonnismo contro la pilota Giulia Schiff si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati. I fatti risalgono al 2018 e riguardavano presunte violenze durante un rito di iniziazione al 70° Stormo di Latina. La sentenza ha derubricato le accuse e ha escluso la responsabilità penale dei militari.
Il caso e le accuse iniziali
Nel 2018 Giulia Schiff, allora giovane pilota dell'Aeronautica militare, denunciò di essere stata vittima di un episodio di nonnismo durante il cosiddetto 'battesimo del volo' al 70° Stormo di Latina. Secondo l'accusa, Schiff sarebbe stata colpita con circa cento frustate con dei fuscelli, spinta contro l'ala di un aereo e infine gettata in piscina, nonostante le sue ripetute richieste di fermarsi.
Otto militari furono quindi accusati di violenza privata e lesioni, con il pm che chiese una condanna a un anno di reclusione per ciascuno. Il caso suscitò grande attenzione mediatica e sollevò un dibattito sul fenomeno del nonnismo nelle forze armate italiane.
Il processo e la sentenza di assoluzione
Il tribunale di Latina ha emesso la sentenza dichiarando che il fatto non sussiste, assolvendo così tutti gli otto militari imputati. Il giudice ha derubricato il reato di lesioni in percosse, ma ha dichiarato la non procedibilità per la tardività della querela, escludendo quindi la responsabilità penale degli accusati.
Durante l'udienza, gli imputati e i loro familiari hanno mostrato gioia per la sentenza, mentre Giulia Schiff, presente in aula con il figlio neonato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. La difesa ha sottolineato come il giudice abbia valutato attentamente l'istruttoria senza farsi condizionare dall'impianto accusatorio iniziale.
Reazioni e contesto attuale
L'avvocato di Giulia Schiff ha dichiarato di rispettare la sentenza e di attendere le motivazioni, mentre la difesa ha parlato di una decisione che riabilita l'Aeronautica militare nel suo complesso. La vicenda ha comunque evidenziato le difficoltà nel contrastare fenomeni di nonnismo e violenze interne alle forze armate.
Dopo l'esperienza nell'Aeronautica, Giulia Schiff ha lasciato il servizio e si è trasferita in Ucraina, dove è impegnata come pilota di droni nelle forze speciali internazionali. Il suo caso rimane un punto di riferimento nel dibattito sul rispetto e la tutela dei diritti all'interno delle istituzioni militari.