Dopo due anni di conflitto devastante, Israele e Hamas hanno avviato in Egitto colloqui indiretti con l'obiettivo di liberare gli ostaggi e raggiungere un cessate il fuoco. Le trattative, sostenute dal piano di pace proposto da Donald Trump, affrontano nodi complessi come la liberazione di prigionieri e il futuro politico di Gaza.
L'inizio dei negoziati e il contesto attuale
Il 6 ottobre 2025 sono iniziati in Egitto i negoziati indiretti tra Israele e Hamas, con l'obiettivo di porre fine a due anni di guerra devastante nella Striscia di Gaza. Le trattative si svolgono a Sharm el-Sheikh, sotto la mediazione di delegazioni egiziane, qatariote e statunitensi, con la presenza di figure chiave come il ministro israeliano Ron Dermer e l'inviato speciale Usa Steve Witkoff.
Questa fase negoziale arriva alla vigilia del secondo anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha scatenato una violenta risposta militare israeliana. Il clima in Israele è teso, con la popolazione che spera nella liberazione degli ostaggi ancora detenuti da Hamas, stimati tra 18 e 22 persone, mentre si avvicina la festa di Sukkot.
Le principali questioni al centro delle trattative
Uno dei nodi più delicati riguarda la richiesta di Hamas di liberare prigionieri palestinesi detenuti in Israele, tra cui figure di spicco come Marwan Barghouti e miliziani accusati di attacchi contro obiettivi israeliani. Questi punti sono fonte di forte tensione e potrebbero prolungare i colloqui.
Il piano di pace proposto da Donald Trump prevede un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi entro 72 ore e il ritiro graduale delle forze israeliane da Gaza, oltre al disarmo di Hamas. Tuttavia, Hamas ha chiesto ulteriori negoziati su temi come il ruolo politico futuro nella Striscia e il disarmo, mostrando una certa flessibilità ma anche fermezza su alcuni punti.
Le prospettive e le sfide per una pace duratura
Nonostante le difficoltà, la mediazione internazionale e la pressione degli Stati Uniti sembrano aver creato una finestra di opportunità per un accordo. Trump ha espresso ottimismo, affermando che la pace in Medio Oriente potrebbe essere raggiunta per la prima volta dopo millenni di conflitti, sottolineando la rapidità con cui si potrebbe arrivare a un'intesa.
Tuttavia, sul terreno i bombardamenti israeliani continuano in diverse zone di Gaza, complicando la situazione umanitaria e alimentando la diffidenza tra le parti. La raccolta dei corpi degli ostaggi deceduti da parte di Hamas e la richiesta di sospensione degli attacchi aerei rappresentano ulteriori elementi di tensione che i negoziatori dovranno affrontare per evitare un nuovo escalation.