San Francesco d’Assisi, nato nel 1181/1182, è una delle figure più emblematiche della spiritualità cristiana. La sua vita, segnata dalla conversione alla povertà e dalla fondazione dell’Ordine dei Frati Minori, ha lasciato un’impronta profonda nella storia religiosa e culturale d’Italia e del mondo.
La vita e la conversione di San Francesco
Francesco nacque ad Assisi in una famiglia di mercanti nel 1181 o 1182. Da giovane aspirava a una vita di gloria e nobiltà, partecipando anche a imprese militari. Tuttavia, dopo un’esperienza di malattia e una visione mistica durante un viaggio verso la Quarta Crociata, cambiò radicalmente la sua esistenza, scegliendo di dedicarsi a Dio e abbandonando ricchezze e privilegi familiari.
La sua conversione lo portò a vivere in povertà e solitudine, inizialmente in modo individuale e poi con alcuni compagni che condividevano il suo ideale. Francesco iniziò a predicare il Vangelo nelle piazze e nelle città, attirando numerosi discepoli che chiamava “frati”, cioè fratelli, e dando così origine a una nuova forma di vita religiosa basata sulla povertà e sull’umiltà.
La fondazione dell’Ordine dei Frati Minori
Nel 1209 Francesco si recò a Roma per ottenere l’approvazione papale del suo progetto di vita. Papa Innocenzo III accolse la sua richiesta, sancendo la nascita ufficiale dell’Ordine dei Frati Minori, che si diffuse rapidamente in tutta Italia e oltre. L’ordine si basava sui tre voti evangelici di povertà, castità e obbedienza, incarnando un modello di vita semplice e dedicata al servizio degli altri.
Accanto all’Ordine maschile, Francesco accolse anche Chiara d’Assisi, che fondò il Secondo Ordine, dedicato alle donne, e istituì un Terzo Ordine per i laici che desideravano seguire i suoi insegnamenti senza entrare in convento. Questi sviluppi contribuirono a diffondere il messaggio francescano in molteplici ambiti della società medievale.
L’eredità spirituale e culturale di San Francesco
San Francesco è ricordato non solo per la sua vita di santità ma anche per il suo impegno nella pace e nel dialogo, come dimostrò il viaggio in Egitto nel 1219 per incontrare il sultano e tentare di porre fine alla guerra. Inoltre, introdusse nuove forme di devozione popolare, come il presepe vivente, che ancora oggi è una tradizione diffusa nel mondo cristiano.
Morì il 3 ottobre 1226 e fu canonizzato due anni dopo. La sua figura è venerata universalmente, e insieme a santa Caterina da Siena è patrono d’Italia. La Basilica di San Francesco ad Assisi custodisce i suoi resti e rappresenta un luogo di pellegrinaggio e riflessione spirituale, simbolo duraturo del suo messaggio di povertà, amore per la natura e fratellanza universale.