Oggi il vertice CPE, ci sarà anche Zelensky: "La Russia, una minaccia globale"

Pubblicato: 02/10/2025, 08:24:07 ·
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A Copenaghen i 40 Paesi della Comunità Politica Europea. Costa: "Costruire l'Europa della difesa". Von der Leyen: "Avanti col Muro dei droni"

Attivista, altre 11 barche in arrivo per rompere blocco Israele "Noi della Freedom Flotilla Coalition esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno agli amici della Sumud. Questo movimento dell'umanità contro la barbarie non è finito stanotte. Siamo 11 barche che si stanno muovendo verso Gaza con lo stesso obiettivo, rompere il blocco illegale di Israele su Gaza, rifiutare la legge del più forte e ristabilire il primato del diritto internazionale. È il momento di mobilitarci e di lottare". Lo dice in un messaggio postato pochi minuti su Facebook fa l'attivista Fabio Saccomanni. Delegazione Siria a Mosca, "pressing per l'estradizione di Assad" Una delegazione del ministero della Difesa siriano è arrivata a Mosca per "rafforzare il coordinamento della difesa tra i due Paesi", recita una nota del dicastero di Damasco citata dai media locali. La visita segue le crescenti richieste per l'estradizione del deposto presidente Bashar al Assad dalla Russia, e in vista della prevista partecipazione del leader Ahmed al-Sharaa a un vertice chiave a Mosca questo mese. In una dichiarazione sul suo canale Telegram ufficiale, il ministero ha affermato che "la delegazione è guidata dal Capo di Stato Maggiore generale Ali Al-Naasan", ed "è stata ricevuta dal viceministro della Difesa russo Yunus-bek Yevkurov". Cpe, premier danese: oggi focus su difesa e migrazione Al vertice della Comunità politica europea "la sicurezza in Europa e la nostra necessità di riarmarci sono al centro delle discussioni, Ucraina inclusa. Il presidente Zelensky parteciperà alle nostre discussioni e, oltre a questo, ci concentreremo anche sulla migrazione". Lo dice la premier danese, Mette Frederiksen, alla riunione a Copenaghen. Orban: vogliono guerra e trucchi per l'adesione di Kiev, diremo no "Copenaghen, secondo giorno. La situazione è seria. Sul tavolo ci sono proposte genuinamente a favore della guerra. Vogliono destinare i fondi dell'UE all'Ucraina. Vogliono accelerare l'adesione dell'Ucraina con ogni sorta di trucco legale. Vogliono finanziare le consegne di armi. Tutte le proposte mostrano che Bruxelles vuole andare in guerra". Lo scrive sui social il premier ungherese, Viktor Orban, all'inizio del vertice della Comunità politica europea a Copenaghen. "Manterrò ferma la posizione dell'Ungheria, ma questo vertice dimostra che i prossimi mesi saranno segnati dalla minaccia di guerra. Avremo bisogno del sostegno di tutta la nostra comunità politica e di ogni ungherese amante della pace", aggiunge. Ucraina, 158 scontri registrati nelle ultime ventiquattro ore Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha diramato un comunicato, questa mattina, in cui ha rappresentato che nelle ultime ventiquattro ore sono stati registrati 158 scontri tra le truppe di Kiev e quelle di Mosca. L'esercito russo ha condotto due attacchi missilistici e 74 attacchi aerei, impiegando cinque missili e sganciando 162 bombe aeree guidate. Inoltre, registrano le forze armate di Kiev, le truppe moscovite hanno effettuato 4312 bombardamenti, inclusi 129 attacchi con sistemi lanciarazzi multipli (MLRS), oltre ad aver impiegato 5280 droni kamikaze. Gli attacchi aerei hanno colpito principalmente alcuni insediamenti nella regione di Zaporizhzhia. Media: Mosca intercetta nella notte 85 droni ucraini "I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e distrutto 85 droni ucraini nelle regioni russe durante la notte, ha riferito il Ministero della Difesa", riporta l'agenzia di stampa russa Tass. "I sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 85 droni ucraini ad ala fissa (UAV) durante la notte: 38 UAV sul territorio della regione di Voronezh, 13 sul territorio della Repubblica di Crimea, 11 sul territorio della regione di Belgorod, dieci sono stati abbattuti sul territorio della regione di Saratov, sette sul territorio della regione di Rostov, quattro sul territorio della regione di Volgograd e due sul territorio della regione di Penza", si legge nel rapporto. Oggi a Copenaghen il vertice della CPE Dopo il summit informale dei leader UE, si apre oggi a Copenaghen il vertice della Comunità politica europea, co-organizzato da Costa e dalla premier danese Mette Frederiksen, al Bella Center. L'appuntamento, che riunisce oltre 40 Paesi europei, affronterà la sicurezza del continente in senso ampio: sostegno all'Ucraina, resilienza economica, minacce ibride, migrazioni. Tra le iniziative concrete è atteso l'annuncio di una coalizione europea contro i narcotraffici, lanciata da Francia e Italia e co-presieduta da Emmanuel Macron e Giorgia Meloni, con l'obiettivo di mobilitare reti di cooperazione, in particolare nei porti. Costa, UE: "Kiev ha rispettato gli impegni sull'adesione" L'Ucraina "ha rispettato le riforme legate al processo di adesione e la Commissione lo ha riconosciuto". Quindi, "ora è il turno dell'Unione europea di mantenere i propri impegni, perché l'allargamento è un processo basato sul merito e perché l'allargamento renderà l'Europa più forte". Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, al termine del Consiglio informale a Copenaghen. Il WSJ: "Gli USA forniranno a Kiev intelligence per attacchi a lungo raggio in Russia" Gli Stati Uniti forniranno all'Ucraina informazioni di intelligence per attacchi missilistici a lungo raggio contro le infrastrutture energetiche russe. Lo riporta il Wall Street Journal, citando funzionari americani, secondo cui il presidente Donald Trump ha di recente autorizzato la collaborazione delle agenzie di intelligence e del Pentagono con Kiev negli attacchi. Secondo le stesse fonti, Washington starebbe chiedendo ai paesi Nato di fornire un supporto simile. "Una maggiore condivisione di informazioni di intelligence con Kiev è l'ultimo segnale del fatto che Trump sta rafforzando il sostegno all'Ucraina, mentre i suoi sforzi per far avanzare i colloqui di pace si sono arenati", ha rimarcato il quotidiano. Altri funzionari dell'amministrazione hanno poi riferito al Wsj di valutazioni in corso sulla possibile fornitura a Kiev di Tomahawk, Barracuda e altri missili di fabbricazione americana con una gittata di circa 800 chilometri, precisando che non è stata ancora presa alcuna decisione su cosa inviare. Zelensky: "La Russia è una minaccia globale" Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di rappresentare una "minaccia globale", dopo che un asserito attacco russo ha causato l'interruzione dell'alimentazione elettrica della struttura di contenimento dell'ex centrale nucleare di Chernobyl. In un post sui social, il presidente ha quindi rimarcato che l'attacco è avvenuto mentre è ancora in atto, "per l'ottavo giorno, il blackout alla centrale nucleare di Zaporizhzia", innescato a suo dire da attacchi russi nell'area della centrale. "Ogni giorno che la Russia prolunga la guerra, si rifiuta di attuare un cessate il fuoco completo e affidabile e continua a colpire tutti gli elementi della nostra infrastruttura energetica, compresi quelli critici per la sicurezza delle centrali nucleari e di altri impianti nucleari, rappresenta una minaccia globale", ha scritto Zelensky, ricordando che "oltre agli impianti di Chernobyl e Zaporizhzhia l'Ucraina possiede cinque centrali nucleari, e ognuna di queste potrebbe diventare un bersaglio per droni e missili russi". Von der Leyen: "Procedere con il Muro dei droni" "Abbiamo un unico insieme di forze, assegnate a diverse missioni: NATO, UE, ONU o coalizioni di volontari. Ma dalle mie parole, capite già quanto sia fondamentale che queste forze armate e capacità siano interoperabili. Altrimenti, non si possono inviare diverse missioni, con diverse tipologie di truppe. Pertanto, in stretta collaborazione con la NATO, stiamo lavorando all'interoperabilità delle capacità che desideriamo avere". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, in conferenza stampa a Copenaghen dopo il Consiglio Ue informale. "La nostra tabella di marcia fino al 2030 definirà non solo obiettivi comuni, ma anche traguardi concreti. Perché è una questione di tempo e solo ciò che viene misurato viene realizzato - ha aggiunto -. Per ogni capacità critica, proporremo le cosiddette coalizioni di capacità con la nazione guida. Al fine di garantire non solo la giusta scala, ma anche la necessaria rapidità". "Qui vorrei sottolineare l'Eastern Flank Watch. Questo progetto mira a contrastare l'intero spettro di minacce ai nostri confini orientali - ha spiegato Von der Leyen -. Un elemento fondamentale sarà il "muro dei droni". Si tratta di un sistema di rilevamento rapido, intercettazione e, se necessaria, neutralizzazione. In questo caso ci avvaliamo molto dell'esperienza dell'Ucraina e pertanto dobbiamo procedere rapidamente, insieme all'Ucraina e in stretto coordinamento con la NATO". Il punto dall'inviato a Kiev Daniele Lorenzetti L'Ucraina sotto le bombe, ma si muore anche di maltempo Zelensky: "Cruciale stop import Ue energia russa" "E' cruciale che l'Europa limiti l'acquisto di risorse russe, in particolare il petrolio. Esercitare pressione sul petrolio russo e sui sistemi monetari che stanno dietro alle loro esportazioni energetiche indebolisce Putin e contribuisce a migliorare l'opinione del presidente Trump sulla collaborazione con l'Europa. Quindi coloro che scelgono di legarsi alla Russia invece che all'America vanno contro entrambi, l'Europa e gli Stati Uniti. Ne abbiamo parlato di recente con il team americano, con il presidente Trump e speriamo davvero che i ragazzi ungheresi ascoltino questi segnali condivisi da tutti noi". Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso del suo intervento in video conferenza al vertice informale dei leader Ue di Copenaghen. Il premier ungherese Viktor Orbán: il gas russo rimarrà la nostra fonte energetica primaria L'Ungheria è uno Stato sovrano e decide autonomamente il proprio mix energetico, continuando a utilizzare le importazioni dalla Russia come fonte primaria di energia, ha affermato oggi il primo ministro ungherese Viktor Orban prima del vertice informale dei capi di Stato e di governo dell'Ue a Copenaghen. "Nessuno mi ha chiesto di farlo (fermare le importazioni di energia dalla Russia,ndr), perché l'Ungheria è un Paese sovrano, e noi decidiamo il nostro mix energetico", ha affermato Orban. "Non abbiamo altre opzioni, abbiamo una linea supplementare dalla Croazia, che è di minore entità, ma abbiamo bisogno di un gasdotto primario e l'unico gasdotto primario è quello russo", ha rappresentato Orban. "L'Ungheria è un Paese senza sbocco sul mare", ha osservato Orban aggiungendo che non può "cambiare la geografia". Il centro studi: l'avanzata russa rallenta ancora a settembre L'avanzata dell'esercito russo in Ucraina ha subito un nuovo rallentamento a settembre, soprattutto nella regione orientale di Donetsk, secondo l'analisi dell'AFP dei dati forniti dal centro studi americano Istitute for The Study of War (ISW), che collabora con il Critical Threats Project (CTP). In un mese, la Russia ha conquistato 447 km2 agli ucraini, accentuando il rallentamento iniziato ad agosto (594 km2) dopo un picco a luglio (634 km2). Alla fine di settembre, Mosca esercitava un controllo totale o parziale sul 19% del territorio ucraino. Circa il 7%, la Crimea e alcune zone del Donbass, erano già sotto il suo controllo prima dell'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022. L'avanzata dello scorso luglio è stata la più grande dal novembre 2024 (725 km2), ad eccezione dei primi mesi di guerra nella primavera del 2022, quando la linea del fronte era molto mobile. Da ottobre 2024 a settembre 2025, i russi hanno conquistato più di 6.000 km2, quasi tre volte di più rispetto ai dodici mesi precedenti (circa 2.300 km2 da ottobre 2023 a settembre 2024). Nel settembre di quest'anno, la Russia ha inizialmente registrato una rapida avanzata, conquistando 416 km² tra il 1° e il 19, prima di subire una battuta d'arresto alla fine del mese, con solo una trentina di km² conquistati dal 20 al 30. L'esercito russo ha segnato il passo soprattutto nella regione di Donetsk, principale teatro degli scontri tra russi e ucraini da due anni. Qui ha conquistato 181 km² a settembre, uno dei progressi più modesti dell'ultimo anno. Da maggio ad agosto, i russi avevano conquistato circa 400 km² al mese. In questa regione, ora controllata all'80% dalla Russia (contro il 64% di un anno fa), le linee sono praticamente congelate dalla metà di settembre. Il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha tuttavia riconosciuto venerdì che la situazione sul fronte era "difficile" e che l'esercito russo continuava ad avanzare in settori importanti della regione di Donetsk, come quelli delle città di Pokrovsk e Dobropillia. Sempre a settembre, le forze russe hanno continuato ad avanzare nella regione di Kharkiv (100 km2), nel nord-est, e hanno proseguito la loro recente avanzata nella regione di Dnipropetrovsk (80 km2), che rimane quasi interamente sotto il controllo di Kiev. L'esercito russo è entrato per la prima volta nella regione di Dnipropetrovsk l'8 giugno, secondo i dati dell'ISW, e l'Ucraina ha riconosciuto per la prima volta alla fine di agosto la presenza di soldati russi. Dnipropetrovsk non fa parte delle cinque regioni ucraine che Mosca rivendica come annesse. Violenta tempesta a Odessa, nove morti tra cui un bambino Una violenta tempesta ha causato la morte di almeno nove persone a Odessa, in Ucraina, secondo quanto riferito dai servizi di emergenza. "In sette ore, Odessa ha ricevuto l'equivalente di quasi due mesi di pioggia. Nessun sistema fognario può sopportare un carico del genere", ha dichiarato su Telegram il sindaco di Odessa Gennadiy Trukhanov. "Al momento si contano nove vittime, tra cui un bambino", ha riferito il Servizio di emergenza statale in un altro post. Grossi, AIEA: "A Zaporizhzhia nessun pericolo immediato ma situazione non sostenibile" L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) sta collaborando con entrambe le parti in conflitto in Ucraina per favorire il ripristino il prima possibile dell'alimentazione esterna alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha detto il direttore generale dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi, rimarcando in una nota che "il 23 settembre scorso la centrale ha subito la sua decima interruzione completa di alimentazione esterna nel corso del conflitto". "La più grande centrale nucleare d'Europa è senza alimentazione esterna da oltre una settimana, il che rappresenta di gran lunga l'evento di questo tipo più lungo negli oltre tre anni e mezzo di guerra. Sono in costante contatto con le due parti per consentire il rapido ricollegamento della centrale alla rete elettrica", ha detto Grossi. "Sebbene la centrale stia attualmente gestendo la situazione grazie ai suoi generatori di emergenza - l'ultima linea di difesa - e non vi sia alcun pericolo immediato finché continuano a funzionare, è chiaro che non si tratta di una situazione sostenibile in termini di sicurezza nucleare. Nessuna delle due parti trarrebbe beneficio da un incidente nucleare", ha rimarcato il direttore dell'Aiea. La procura tedesca conferma l'arresto in Polonia di un sospettato per il Nord Stream Tre anni dopo gli attentati alle condotte Nord Stream, le autorità polacche hanno arrestato nei pressi di Varsavia un cittadino ucraino ricercato da tempo con mandato europeo. L’uomo, identificato come Wolodymyr Z., 46 anni, viveva a Pruszków con la famiglia e gestiva una piccola impresa edile. La Procura federale tedesca di Karlsruhe ha confermato l’arresto, precisando che si tratta di un sub addestrato che avrebbe partecipato ai lavori subacquei per collocare gli esplosivi vicino all’isola di Bornholm. Le accuse nei suoi confronti sono di concorso in esplosione e sabotaggio contro la Costituzione. Si tratta del secondo arresto importante: a fine agosto in Italia era stato fermato un altro cittadino ucraino, Serhij K., considerato tra i presunti organizzatori della missione di sabotaggio. Anche per il sospettato arrestato in Polonia è attesa l'estradizione in Germania. La procura di Varsavia ha chiesto la custodia cautelare per sette giorni, in attesa dei documenti ufficiali dalla Germania da tradurre in polacco. Solo dopo sarà formalizzata la richiesta di consegna alle autorità tedesche. Gli attentati del 2022 avevano compromesso gravemente le condotte Nord Stream 1 e 2, causando quattro falle e interrompendo definitivamente il flusso di gas dalla Russia alla Germania. L'intelligence russa: “Kiev prepara una provocazione clamorosa” in Polonia Il servizio d'intelligence russo per l'estero (Svr) ha accusato i servizi segreti ucraini di preparare una "provocazione clamorosa" in Polonia con un attacco di commando e probabili raid con droni su "infrastrutture critiche", per incolparne Mosca e la Bielorussia e così cercare di trascinare la Nato in una guerra con la Russia. In un comunicato citato dallìagenzia di stato Tass, il Svr afferma che le azioni dovrebbero essere eseguite da commando di cui farebbero parte combattenti di gruppi armati russi e bielorussi schierati con Kiev: la Legione libertà della Russia e il Reggimento K. Kalinowski bielorusso, organizzazioni classificate come "terroriste" dai governi di Mosca e di Minsk. "Lo scenario della provocazione - affermano i servizi russi - è stato sviluppato dal Direttorato principale dell'intelligence del ministero della Difesa dell'Ucraina insieme ai servizi segreti polacchi. Non si esclude che l'operazione orchestrata sarà associata a una simulazione di attacco agli obiettivi delle infrastrutture critiche della Polonia, al fine di aumentare la risonanza pubblica". "Di fronte a una inevitabile sconfitta - accusa il Svr - il regime di Zelensky è pronto, con la copertura degli europei, a ricorrere a misure estreme, anche a costo di scatenare una grande guerra".

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