Dopo l'abbordaggio israeliano, alcuni savonesi sono scesi in piazza Mameli
Savona. Anche Savona ha reagito all’abbordaggio israeliano alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla avvenuto a circa 100 miglia dalle coste di Gaza. Nella serata di ieri, intorno alle 21, le forze israeliane hanno isolato la nave ‘madre’ della flotta, l’Alma e sono salite a bordo procedendo con il fermo del membri dell’equipaggio.
Questa è la quinta manifestazione di protesta organizzata a Savona contro la guerra in Palestina: l’ultima era stata un presidio sotto la prefettura.
Nel giro di un’ora un gruppo di savonesi si sono ritrovati in piazza Mameli sotto le campane, simbolo della Pace. “Saremo qui a manifestare – ha annunciato ieri sera il segretario cittadino del PD Savona, Simone Anselmo -. L’arresto dei parlamentari è un ulteriore atto gravissimo“. Dalla piazza poi è partito un corteo che ha percorso via Paleocapa fino alla Torretta dove i manifestanti si sono fermati per alcuni minuti.
“Quanto sta accadendo è gravissimo e scuote le coscienze di tutti – aggiungono dal PD Liguria -. In giornate in cui continua la distruzione di Gaza e il genocidio dei palestinesi, vengono fermati cittadini italiani in acque internazionali. Cittadini portatori di pace e di un messaggio di umanità. Non si può stare fermi di fronte a quanto sta accadendo. Dalle nostre città giunga un segnale forte al governo affinchè si faccia promotore di azioni a difesa dei nostri concittadi e a sostegno del processo di pace in Medio Oriente”.
Questa sera si terrà l’iniziativa “Luci per la Palestina”, il presidio davanti agli ospedali di Savona e Pietra Ligure: tante lavoratrici e lavoratori della sanità ma non solo, anche chiunque voglia unirsi, accenderanno torce, lampade e candele per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare le vittime palestinesi.
Per domani, venerdì 3 ottobre, è stato annunciato lo sciopero generale: “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani – dice la Cgil -, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio”.