Global Sumud Flotilla: verso Gaza tra rischi, diplomazia e determinazione umanitaria

Pubblicato: 29/09/2025, 13:11:13 ·
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La missione umanitaria prosegue nonostante le minacce, con 42 imbarcazioni dirette a rompere il blocco navale israeliano

La Global Sumud Flotilla, composta da 42 imbarcazioni cariche di aiuti umanitari, si avvicina alla Striscia di Gaza con l'obiettivo di rompere il blocco navale imposto da Israele. Tra le tensioni diplomatiche, i rischi di attacchi e le difficoltà tecniche, la missione continua a navigare in acque internazionali, sostenuta da un forte impegno per aprire un canale umanitario permanente.

La missione e la rotta verso Gaza

La Global Sumud Flotilla è una missione composta da 42 imbarcazioni che trasportano aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. L’obiettivo principale è rompere il blocco navale israeliano e aprire un canale umanitario permanente, considerato l’unico modo per garantire un flusso costante di aiuti.

Attualmente la flottiglia si trova a circa 300 miglia nautiche da Gaza e prevede di arrivare nella zona di intercettazione entro due giorni, con un arrivo previsto a Gaza entro tre giorni. Non è stata presa in considerazione alcuna deviazione di rotta, come fermarsi a Cipro, nonostante le proposte ricevute dalle autorità italiane.

I rischi e le tensioni in mare

La navigazione della Global Sumud Flotilla avviene in acque internazionali, dove secondo gli attivisti non esistono rischi legali di intervento da parte di Israele. Tuttavia, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso preoccupazione per i rischi elevati e i possibili effetti drammatici di un eventuale attacco israeliano.

La missione ha già vissuto momenti di tensione, come un attacco con droni e problemi tecnici a due imbarcazioni. La portavoce Maria Elena Delia ha raccontato di essere stata bombardata per ore da droni a 30 miglia da Creta, sottolineando che non sono gli attivisti a dover fermarsi, ma chi esercita violenza oltre i limiti della legge internazionale.

Il ruolo della diplomazia e le reazioni politiche

Nei giorni precedenti l’arrivo, la diplomazia italiana e internazionale è al lavoro per mediare e cercare di deviare la rotta della flottiglia, con l’obiettivo di evitare un’escalation di violenza. Il governo italiano ha incontrato i rappresentanti della missione per discutere i rischi e le possibili soluzioni, ma la risposta degli attivisti è stata di proseguire la navigazione.

La missione vede la partecipazione di circa 530 persone, di cui meno del 10% sono italiani. Gli equipaggi sono misti e ogni partecipante è libero di decidere se sbarcare. La determinazione degli attivisti si scontra con le preoccupazioni politiche, ma la volontà di mantenere aperto un canale umanitario verso Gaza resta il fulcro della loro azione.