Don Maurizio Patriciello, parroco noto per il suo impegno contro la criminalità organizzata a Caivano, è stato recentemente vittima di un gesto intimidatorio durante la messa: un uomo gli ha consegnato un proiettile calibro 9×21. Questo episodio si inserisce in un contesto di continue minacce e attacchi, che non hanno però fermato la sua dedizione alla comunità e alla legalità.
L’intimidazione durante la messa: un proiettile consegnato a Don Patriciello
Durante una messa a Caivano, un uomo in fila per la comunione ha consegnato a Don Maurizio Patriciello un plico contenente un proiettile calibro 9×21. Il gesto è avvenuto nel momento più sacro della celebrazione, suscitando paura tra i presenti e sottolineando la gravità delle intimidazioni subite dal parroco.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e con precedenti problemi psichiatrici, è stato fermato dalla scorta di Don Patriciello e dai carabinieri presenti, che lo hanno portato in caserma per accertamenti. Questo episodio è probabilmente una risposta alle dure parole di condanna espresse dal parroco dopo una recente sparatoria nel quartiere.
Il contesto di violenza e la reazione di Don Patriciello
Il gesto intimidatorio si inserisce in un clima di violenza a Caivano, dove giovani a bordo di scooter avevano sparato per le strade del quartiere, seminando paura tra i cittadini. Don Patriciello aveva definito questi giovani "terroristi" e li aveva invitati a riflettere sulla loro scelta di vita, esortandoli a fermarsi e a trovare speranza nella fede.
Il parroco ha sottolineato come la strada intrapresa da questi ragazzi conduca inevitabilmente al carcere o al camposanto, e ha invitato tutti, cattolici ed evangelici, a rivolgersi a Dio per trovare una via diversa. La sua posizione coraggiosa lo rende bersaglio di minacce, ma allo stesso tempo un punto di riferimento per la comunità.
Le minacce precedenti e il sostegno istituzionale
Don Patriciello è da tempo sotto scorta a causa delle minacce ricevute dalla camorra, che ha già fatto esplodere una bomba carta davanti alla sua parrocchia come avvertimento. Nonostante le intimidazioni, il parroco continua a denunciare la criminalità e a sostenere la legalità, rifiutando il silenzio imposto dai clan.
La premier Giorgia Meloni ha condannato il gesto definendolo "vigliacco e criminale" e ha espresso solidarietà a Don Patriciello, ribadendo che lo Stato è al fianco di chi lotta contro la criminalità organizzata. Questo sostegno istituzionale è fondamentale per garantire la sicurezza e la libertà di chi, come il parroco, si impegna per il bene della comunità.