
Ilaria Salis, eurodeputata italiana di sinistra, è al centro di una controversia riguardante la sua immunità parlamentare, dopo una richiesta di revoca avanzata dal governo ungherese per un presunto coinvolgimento in un'aggressione a Budapest. La Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha respinto la revoca, ma la decisione finale spetta ora all'Aula plenaria.
Il contesto della vicenda e la richiesta di revoca dell'immunità
Ilaria Salis è un'eurodeputata italiana appartenente al gruppo di sinistra, accusata dal governo ungherese di aver partecipato a un attacco contro militanti neonazisti durante un raduno a Budapest nel febbraio 2023. A seguito di queste accuse, l'Ungheria ha richiesto la revoca della sua immunità parlamentare per poter procedere con un processo giudiziario.
La richiesta di revoca è stata presentata in un contesto politico teso, con critiche sull'indipendenza della magistratura ungherese e preoccupazioni da parte di Bruxelles riguardo al rispetto dello stato di diritto in Ungheria sotto il governo di Viktor Orbán.
La decisione della Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo
Il 23 settembre 2025 la Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha votato sulla richiesta di revoca dell'immunità di Ilaria Salis, respingendola con 13 voti contro 12. Questo voto è stato molto stretto e decisivo, con due eurodeputati del Partito Popolare Europeo che hanno contribuito a mantenere l'immunità della parlamentare.
Il voto in commissione è stato segreto su richiesta del gruppo dei Socialisti e Democratici e ha visto il sostegno alla difesa dell'immunità da parte di eurodeputati di sinistra, Verdi, liberali e socialisti, mentre i gruppi sovranisti e conservatori si sono espressi a favore della revoca.
Prossimi sviluppi e implicazioni politiche
La decisione della Commissione non chiude la vicenda: la parola definitiva spetta all'Aula plenaria del Parlamento europeo, che si riunirà ai primi di ottobre 2025 per votare sulla revoca dell'immunità di Ilaria Salis. La parlamentare ha espresso fiducia nel mantenimento della sua immunità, sottolineando l'importanza della tutela dello stato di diritto e delle garanzie democratiche.
Il caso Salis ha acceso un dibattito più ampio sull'indipendenza della magistratura in Ungheria e sulle pressioni politiche che possono influenzare i procedimenti giudiziari. La vicenda è seguita con attenzione sia in Italia che in Europa, rappresentando un banco di prova per le istituzioni europee nel difendere i diritti dei parlamentari e i principi democratici.