Morto Roberto Russo, con Monica Vitti ruppe tutti i tabù: la vita dopo di lei

Si è spento a Roma, Roberto Russo, regista e marito di Monica Vitti, grande amore dell'attrice.

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Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Pubblicato: 21 Settembre 2025 13:50

Il mondo del cinema piange la morte di Roberto Russo, regista, sceneggiatore e fotografo, marito di Monica Vitti. Russo si è spento a 77 anni a Roma, in una Rsa dove era ricoverato da tempo. Il suo nome è stato spesso associato a quello di Monica Vitti con cui ha vissuto un’intensa storia d’amore, diventando il suo angelo custode negli ultimi anni di vita e in particolare nel periodo difficilissimo della malattia.

L’amore di Roberto Russo e Monica Vitti

Un amore grande, quello di Roberto Russo e Monica Vitti, in grado di rompere tanti tabù. Primo fra tutti quello riguardante la differenza d’età in una coppia. Russo infatti aveva 16 anni in meno dell’attrice. Quando si incontrarono per la prima volta, sul set, lui batteva i ciak, mentre lei era già una star. Fu un colpo di fulmine e l’inizio di una favola d’amore che nemmeno la malattia è riuscita a fermare.

“Eravamo sul set di Teresa la ladra – aveva raccontato lui qualche tempo fa, ricordando quel primo incontro al Corriere della Sera -. Avevo 25 anni, lei sedici più di me. Lei era l’attrice protagonista, io battevo il ciak. Insomma ero un macchinista. Nel cinema ho fatto ogni cosa. Vivevo a Torpignattara e un giorno vennero a girare un film. Gli servivano due bambini. Non mi feci mancare l’occasione. Poi sono stato macchinista, elettricista, attrezzista, arredatore. Mi piaceva tantissimo lavorare sul set. Non avevo orari. Mi pagavano di più perché lavoravo il doppio. Poi ho fatto anche il fotografo di scena, il regista, il produttore. Insomma, durante quel film, tratto da un libro di Dacia Maraini, io persi completamente la testa. Da quando l’ho vista non ho capito più nulla“.

“Ma io ero il ciakkista e lei la star – aveva aggiunto -. Lei era fidanzata. Non avevo mai visto una donna di quella intelligenza, di quella simpatia, di quella bellezza. Lei era come i film che ha fatto: sapeva far ridere, far piangere, far pensare. La nostra storia, durata quasi mezzo secolo, è stata l’avventura di una simbiosi. Tu l’hai conosciuta e lo sai: se stavi anche solo cinque minuti con Monica eri fregato, ti ammaliava, prendendoti da ogni parte, non volevi andar via. E io non sono mai andato via. Ti racconto questo: noi non ci siamo mai lasciati un secondo. Pensa che in cinquant’anni io ho dormito lontano da lei solo una notte, per un premio che dovevo ritirare. Monica ed io non abbiamo mai chiuso occhio quella notte”.

Roberto Russo accanto a Monica Vitti nella malattia

Per Monica Vitti, Roberto Russo è stato il grande amore, quello che si incontra una volta nella vita e che, se sei fortunata, dura per sempre. Un amore in grado di vincere la malattia e di superare un male – come la demenza a corpi di Lewy che aveva colpito l’attrice – capace di toglierti tutto, dalla memoria all’attenzione, sino alle facoltà motorie.

Eppure Roberto Russo, insieme a Monica Vitti, non si era mai arreso, restando accanto all’attrice sino alla fine. Per venti anni. Venti anni qui con lei. Per non farla mai stare sola, per non farle mai mancare nulla. Venti anni senza mai uscire di casa se non per la spesa o per fare due passi qui intorno. Ho difeso Monica, il suo desiderio di riservatezza fino alla fine, ho cercato di farla ridere quando poteva, e di tenerle sempre la mano. E lo rifarei, rifarei ogni giorno di questi venti anni che non separo dagli altri trenta. Sono stati tutti meravigliosi, perché sono stati tutti con lei.