Chi è Amanda Bonini, l’ultima compagna di Pino Daniele

Conosciamo meglio Amanda Bonini, ultimo grande amore di Pino Daniele e responsabile del suo ritorno a una felice normalità

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Pubblicato: 20 Settembre 2025 13:40

Pino Daniele si è sposato due volte, la prima con Dorina Giangrande e la seconda con Fabiola Sciabbarrasi. Da queste unioni ha avuto i figli Alessandro, Cristina, Sara, Sofia e Francesco. L’ultima compagna della sua vita, però, è stata Amanda Bonini, che era con lui anche negli ultimi momenti. Conosciutisi nel 2013, hanno avuto due anni d’amore prima della drammatica fine della vita dell’artista napoletano.

Chi è Amanda Bonini

Ben distante dal mondo dello spettacolo e della musica in particolare, Amanda Bonini è una maestra delle scuole elementari, la cui vita è stata sconvolta dall’arrivo di Pino Daniele. Si è infatti ritrovata catapultata nella sua quotidianità e, al tempo stesso, coinvolta in una serie di polemiche decisamente spiacevoli. Basti pensare a quanto scritto e detto dopo la morte inaspettata del cantautore.

Il loro era un sentimento vero, al di là della differenza d’età e del gossip che per un po’ gli è ruotato intorno. Ecco cosa diceva di lei l’artista: “La mia nuova compagna è all’antica, come me. Dopo due famiglie non smetto di credere nell’amore, perché se smetti di crederci non vivi più. Non sono uno che consuma l’attimo, ho bisogno di un futuro fatto di certezze e la mia nuova compagna la pensa esattamente come me”.

La morte di Pino Daniele e l’incubo di Amanda Bonini

Pino Daniele è morto il 4 gennaio 2015. Nessuno voleva credere alla notizia e si sperava nell’annuncio dell’ennesima fake news. E poi le parole di Eros Ramazzotti, suo grande amico, la certezza impossibile da accettare e, ora, di colpo, sono già 10 anni senza di lui.

Quel giorno Pino era a Magliano, comune toscano che aveva scelto come casa insieme alla sua Amanda. Da tempo si era allontanato da Napoli e Roma. Distante dal caos, ricercava riservatezza e quiete. Nel momento del malore, però, ha voluto raggiungere il proprio medico di fiducia. Ciò si è tradotto in un viaggio disperato verso Roma.

In un clima d’ansia e panico, Amanda ha accettato la sua richiesta d’essere portato al Sant’Andrea, ospedale nel quale lavorava il suo cardiologo di fiducia. La volontà di Pino gli è stata fatale, perché affidarsi alla struttura sanitaria più vicina gli avrebbe salvato la vita (probabilmente).

Pino Daniele e Amanda Bonini
IPA
Pino Daniele e Amanda Bonini

Amanda ha in merito spiegato: “Pino era perfettamente cosciente e continuava a chiedere di salire in auto per raggiungere Roma. Era convinto che soltanto l’équipe del suo cardiologo lo avrebbe salvato. Diceva che soltanto lui conosceva le condizioni del suo cuore e come intervenire”.

Il regalo della normalità

Nel corso di quel viaggio della speranza, poi divenuto un incubo a occhi aperti, Pino Daniele è rimasto cosciente. Lei ha ricordato come le tenesse la mano ma poi “la doppia stretta, l’estremo saluto, il suo ciao”.

Da qui ha avuto inizio una serie di durissimi attacchi nei confronti della donna. Parole al veleno che avrebbero fatto inferocire l’artista. Chiunque lo abbia ascoltato e apprezzato, per poi scagliarsi contro Amanda Bonini, ha fatto un torto al suo amore.

“Hanno detto che ho sbagliato ad assecondarlo, che dovevo impormi e aspettare l’ambulanza. Avrei però provocato la sua ira e fatto precipitare la situazione”. Oggi lei lo ricorda nel libro di Pietro Persone dal titolo Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò.

Ha descritto i suoi ultimi anni con grande tenerezza. Il loro primo incontro era avvenuto in un momento in cui lui si era molto chiuso: “Guardingo come un pugile in posizione di guardia, deluso”. Nel loro vivere insieme, lui aveva iniziato ad assaporare la normalità. Lei usciva per andare a scuola e tornava nel pomeriggio, lui le chiedeva del lavoro e delle metodologie applicate. Voleva conoscere le dinamiche, soprattutto relative alla disabilità, e le difficoltà che vivevano le famiglie, il modo di approcciarsi dei bambini al mondo. Stava riassaporando il sale della vita di strada, della gente comune”.