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L’Italia si ferma per la Palestina, contro il genocidio e i suoi complici

A Roma questa mattina i manifestanti in Piazza dei Cinquecento hanno tracimato sulla Stazione Termini e tutti i piazzali disponibili lì intorno. Una marea umana forse 100.000 persone si è dovuta muovere stretta tra strade non pensate per movimenti di queste dimensioni. Stavolta la Questura può dare i numeri che vuole, tutti si accorgeranno dell'”errore”.

Cortei di studenti e non solo hanno continuato ad arrivare da tutte le direzioni. Concentramenti semiperiferici erano stati convocati ma non si pensava/sperava che fossero così nutriti e determinati. Moltissimi i “nuovi” e i giovanissimi in manifestazioni del genere, che si guardano intorno meravigliati e sorpresi di ritrovarsi così in tanti.

Anche l’idea iniziale degli organizzatori – andare verso San Lorenzo scendendo per via Giolitti è risultata assolutamente impraticabile. Probabilmente il corteo è mosso per la più capiente via Cavour diretto a Porta Maggiore per poi bloccare la tangenziale allo Scalo di San Lorenzo, per manifesta volontà di popolo.

I cancelli della Stazione Termini – bloccata su tutti i lati da migliaia di persone -sono stati alzati dalle stesse Ferrovie, tanto non c’erano molti treni in arrivo o in partenza anche a causa dello sciopero dei ferrovieri e molti manifestanti erano pronti a bloccare i binari.

Enormi manifestazioni si registrano anche a Napoli, Milano, Bologna, Torino, Firenze, Palermo e in un’altra settantina di città grandi e piccole. Bloccati i varchi portuali a Genova, Livorno, Marghera, Trieste, Salerno mentre a Bologna è stata occupata la tangenziale. A Firenze è stata bloccata la superstrada per Pisa e Livorno. A Napoli e Torino è stata occupata la stazione mentre a Milano il tentativo di bloccare i binari è stato respinto dalla polizia innescando degli scontri nelle strade adiacenti la stazione centrale.

Lo sciopero generale è andato al di là delle aspettative, per partecipazione e convinzione. Il genocidio va fermato e non ci sono complici, servi, giustificazioni o “neneisti” che possano più fermare il dilagare dell’indignazione.

Gli esponenti del governo e il presidente del Senato Larussa hanno già cominciato a “esternare” contro le enormi manifestazioni popolari di oggi ma, come dice una nota canzone, fanno gli impavidi ma cominciano ad aver paura. Le orecchie per il governo oggi hanno fischiato forte.

Stavolta non è uno slogan, è un fatto: blocchiamo tutto!

In aggiornamento

I cancelli chiusi della Stazione Termini

Napoli, stazione centrale bloccata

Milano, uno striscione che riassume tutto

Le foto che seguono sono di Patrizia Cortellessa

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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3 Commenti


  • Giulio Pica

    Dispiace moltissimo che la CGIL non abbia voluto convergere sullo sciopero di oggi. nei grandi centri per fortuna la partecipazione è stata massiccia, ma nelle piccole città come Potenza, a d esempio, un centinaio di ragazzini è stato lasciato solo ad inveire contro il prefetto che non ha voluto riceverli. L’assenza degli adulti è vergognosa.. E’ uno schifo, la CGIL si è defilata forse per paura di tradire il suo aplomb istituzionale


  • Samuele

    Giulio, la CGIL è parte integrante del sistema e dunque del problema. Ormai la cosa è evidente da decenni e, per quanto là dentro possa ancora esserci una minoranza di persone decenti e ben intenzionate, la verità è che il carrozzone è andato a male da quel dì. L’andazzo per tutti è di adattarsi al corso dominante, vale a dire quello deciso nelle segrete stanze di Corso d’Italia. E questo corso è sempre e comunque funzionale alle carriere dei dirigenti di vertice, ora spartendosi la guida delle singole “categorie” o altre “strutture” facenti capo al sindacato (ad es. leghe dei pensionati, patronati, caf, federconsumatori, la casa editrice, una girandola di associazioni e fondazioni), ora usando la visibilità e i mezzi offerti dalla carica per raccattare una tanto agognata poltrona parlamentare a Roma o a Bruxelles. Del resto, ormai da decenni, tutti gli ex segretari generali della CGIL prima o poi diventano onorevoli o senatori, e guarda caso a questo giro le elezioni parlamentari si dovrebbero tenere nel 2027, stesso anno in cui giungerà al termine l’ottennato di Landini alla guida della confederazione. Scendendo di livello, le logiche di potere sono le medesime, ma ovviamente ridotte nella portata, nella visibilità (praticamente nulla al di fuori delle paludate sedi sindacali) e dunque ancor più infime.
    L’ho già fatta abbastanza lunga, ma ti basterà cercare il tag “cgil” su questo stesso sito e potrai leggere un bel po’ di articoli molto interessanti sia sulla “degenerazione” attuale che sui precedenti storici del perché la CGIL sia ridotta a quel che è ora. Personalmente ho sperimentato un bel po’ di cose che mi hanno portato a un giudizio fortemente negativo sulla maggiore organizzazione sindacale italiana, ma certe letture mi hanno aiutato a capirne meglio il perché, al di là del vissuto personale e dei singoli episodi.


  • Bruno

    Verremo ancora alle vostre porte, e grideremo sempre più forte: ” per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti”

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