C’è chi è pronto a scommettere che sia la corsa il modo migliore per mantenersi in forma. Altri non rinuncerebbero mai al nuoto, considerato da molti l’allenamento più completo. E poi ci sono yoga, pilates, ciclismo, palestra: un universo di possibilità che ognuno sceglie in base a gusti, tempo e disponibilità.
Ma se dovessimo davvero chiederci quale sia lo sport più sano in assoluto, quello capace di regalare i maggiori benefici sia al corpo che alla mente, esisterebbe una risposta unica? Sempre più studi sembrano convergere su una disciplina sportiva in particolare: il tennis.
Dietro una racchetta e qualche ora passata in campo, infatti, si nasconde molto più di un passatempo o di una competizione: c’è una disciplina che unisce movimento aerobico e anaerobico, stimolo cognitivo e interazione sociale. Tutti elementi che, messi insieme, contribuiscono a un benessere complessivo che poche altre attività sportive riescono a garantire.
Perché proprio il tennis?
Non è solo questione di fascino sportivo. Il tennis ha caratteristiche che lo distinguono nettamente da discipline più lineari: è uno sport intermittente, in cui il corpo alterna scatti brevi, cambi repentini di direzione e colpi esplosivi a pause di recupero tra un punto e l’altro. Questo continuo alternarsi sollecita in modo diverso apparato cardiovascolare, muscoli e coordinazione. In altre parole, rispetto a sport più lineari, come la corsa, il tennis si distingue per la varietà di stimoli che offre al fisico e per la capacità di sviluppare agilità e forza insieme.
Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda la componente sociale. A differenza di discipline solitarie, il tennis implica sempre la presenza di un avversario o di un compagno di squadra. Questo rende l’allenamento non solo un esercizio fisico, ma anche un momento di relazione e interazione.
Benefici per cuore, muscoli e cervello
Dal punto di vista clinico, il tennis si comporta come un vero e proprio allenamento cardiovascolare. La frequenza cardiaca oscilla continuamente tra fasi di sforzo intenso e momenti di recupero; un modello che ricorda l’allenamento a intervalli ad alta intensità (HIIT), noto per i suoi benefici sul cuore e sul metabolismo. Numerosi studi hanno dimostrato che il tennis contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna, a migliorare il profilo lipidico e a ridurre il rischio di malattie coronariche.
Non meno importante è l’impatto muscolare. I colpi di diritto e rovescio richiedono esplosività, i cambi di direzione allenano la forza delle gambe, e la varietà dei movimenti mantiene flessibilità e coordinazione.
A questo si aggiunge un beneficio spesso sottovalutato: la prevenzione delle cadute. Allenare riflessi e rapidità attraverso uno sport come il tennis riduce infatti il rischio di incidenti domestici negli anziani.
E poi ci sono i benefici per il cervello. Alcuni studi hanno dimostrato che il tennis stimola le cosiddette funzioni esecutive: capacità di prendere decisioni rapide, coordinare movimenti complessi e anticipare le mosse dell’avversario. Un vero e proprio «allenamento cognitivo», che contribuisce a mantenere la mente attiva e reattiva.
Il tennis allunga la vita
Se queste caratteristiche spiegano perché il tennis venga percepito come un sport «completo», i dati scientifici confermano che i benefici non sono solo un’impressione.
Uno studio pubblicato sul Mayo Clinic Proceedings ha seguito per oltre venticinque anni più di 8.500 persone, confrontando abitudini sportive e aspettative di vita. I risultati parlano chiaro: chi praticava tennis con regolarità viveva in media 9,7 anni in più rispetto ai sedentari. Un vantaggio significativo se confrontato con altri sport: +3,2 anni per chi faceva jogging, +3,7 per il ciclismo, +6,2 per il nuoto.
Il British Journal of Sports Medicine ha aggiunto un tassello ulteriore. Secondo questa ricerca, il rischio di mortalità nei tennisti è ridotto del 47% rispetto a chi pratica sport di resistenza generici e del 56% rispetto a chi non svolge alcuna attività fisica. Gli autori hanno sottolineato come la combinazione tra sforzo aerobico, allenamento neuromuscolare e relazioni sociali renda il tennis una sorta di «formula perfetta» per la salute.
Questi dati dimostrano chiaramente che non tutti gli sport hanno lo stesso impatto sulla longevità. Il tennis, con la sua capacità di mettere in sinergia diversi fattori, sembra avere un vantaggio unico.
Un messaggio che sta iniziando a cambiare anche la percezione comune: non più solo sport d’élite o disciplina ricreativa, ma vera e propria strategia di prevenzione a lungo termine.
Tennis e salute mentale: più resilienza e meno ansia
Uno studio pubblicato su MDPI Sports ha dimostrato che praticare sport con la racchetta (tennis e squash in particolare) è associato a livelli più bassi di ansia e sintomi depressivi, e a una maggiore resilienza emotiva.
In particolare, dallo studio è emerso che chi praticava tennis regolarmente riportava una percezione di benessere psicologico superiore, legata non solo all’attività fisica in sé, ma anche alla componente sociale e competitiva.
Il tennis funziona come valvola di sfogo: permette di liberare tensioni e stress in modo sano, trasformando la concentrazione sul gioco in una forma di mindfulness attiva. Al tempo stesso, la continua possibilità di migliorare tecnica e strategie alimenta il senso di autoefficacia, fondamentale per l’autostima. E la presenza di compagni e avversari riduce quella solitudine che spesso accompagna altri sport individuali.
Uno sport per tutti, con qualche attenzione
Un ultimo aspetto riguarda l’accessibilità. Per anni considerato sport elitario, il tennis è oggi molto più diffuso, grazie a campetti pubblici, associazioni locali e formule pay-per-play. È anche uno sport trasversale alle età: esistono programmi per bambini, adulti e persino per gli over 60, che possono trarne benefici importanti in termini di mobilità e prevenzione.
Naturalmente, non è privo di rischi. Problemi come il «gomito del tennista» o altri disturbi da sovraccarico sono abbastanza frequenti, ma possono essere prevenuti con una buona preparazione fisica e con una progressione graduale. Rispetto ai benefici, tuttavia, i rischi restano marginali e ampiamente gestibili.
Ed è proprio qui che il tennis mostra la sua forza: non è solo uno sport completo, ma anche sostenibile nel lungo periodo. Una disciplina che, con i giusti accorgimenti, può accompagnare una persona lungo tutta la vita, contribuendo a mantenere salute fisica, lucidità mentale e relazioni sociali attive.
The Musculoskeletal Health Benefits of Tennis, Sports Health
Long-term Tennis Participation and Health Outcomes: An Investigation of “Lifetime” Activities, International Journal of Exercise Science
The effects of tennis on depressive symptoms and pro-social behaviors in university students: the mediating role of appreciative social support, Frontiers in Psychology
Various Leisure-Time Physical Activities Associated With Widely Divergent Life Expectancies: The Copenhagen City Heart Study, Mayo Clinic Proceedings
Associations of specific types of sports and exercise with all-cause and cardiovascular-disease mortality: a cohort study of 80 306 British adults, British Journal of Sports Medicine
The Mental Game of Tennis: A Scoping Review and the Introduction of the Resilience Racket Model, MDPI Sports