Partita di calcio in «campo» a Murano, multati quattordici ragazzini. Don Roberto Donadoni: «Finché ci sono bambini che giocano nei campi, allora Venezia è viva»

Un residente ha chiamato i Vigili urbani. Contrario alla multa il parroco. «Bisogna che la comunità civile tutta e le realtà sociali del territorio facciano la loro parte, perché da soli non ce la facciamo»
Campo calcio bambini
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Partita di calcio in un'ex area industriale abbandonata: multa da 50 euro a quattordici ragazzini dai 10 ai 13 anni. Accade sull'isola di Murano, laguna veneziana. Al comando della polizia urbana arrivano i genitori, increduli. La protesta dei residenti andava avanti da un po', e la Locale ha deciso di procedere in maniera drastica. Le madri dei ragazzi hanno dato vita a una raccolta firme, un mastro vetraio si è offerto di pagare l'intera sanzione. E, ultimo in ordine di tempo, insorge il parroco (e cugino del celebre centrocampista) don Roberto Donadoni. «Finché ci sono bambini che giocano nei campi, allora Venezia è viva».

La partita dello scandalo si è giocata il 19 settembre, il luogo scelto è l'area delle ex Conterie. Un gruppo di ragazzini dai dieci ai tredici anni si sfida in un'area coperta della Laguna Nord, un residente in riva Longa chiama i vigili. Sono le 15 e 18. Arriva la pattuglia, identifica i ragazzini commina la sanzione e convoca le famiglie. Com'era prevedibile la città di divide: da una parte il comandante della polizia locale, Marco Agostini, che invita i genitori a muoversi nelle sedi istituzionali: «Se vogliono che l’area delle ex Conterie diventi libera al gioco, facciano una petizione al consiglio comunale». Dal lato opposto don Roberto Donadoni, parroco del Santissimo Salvatore e Santo Stefano oltre che cugino dello storico centrocampista del Milan e della nazionale. «Il problema non sono i bimbi o i loro momenti di gioco, quanto l’assenza di alternative concrete» ha dichiarato al Gazzettino «Bisogna che la comunità civile tutta e le realtà sociali del territorio facciano la loro parte, perché da soli non ce la facciamo».

L'area non è compresa tra gli spazi urbani in cui è consentito giocare. Ed è su questo che punta il dito Giulia Bardella, madre del più giovane tra i multati. «Sapevamo che l’area non rientra nella lista di quelle in cui è consentito il gioco. Il regolamento comunale prevede San Bernardo non è il caso di farli giocare». Continua: «Ci sono tantissimi anziani che passano la giornata sulle panchine, un ristorante e un bar con ampio plateatico che prende tutto lo spazio: lì davvero disturberebbero più di qualcuno. L’area degli Angeli invece è distante, anche se spesso vanno a giocare lì. Il problema è che d’estate è sempre sotto il sole e ci si sente male dal caldo. Alle ex Conterie invece c’è sempre aria ed è riparata dal sole cocente delle 15 del pomeriggio». A sostegno delle famiglie è intervenuto anche il consigliere comunale di Terra&Acqua Marco Gasparinetti. «Quattordici persone dalle forze dell'ordine: borseggiatori? Spacciatori? No, parenti di ragazzini. Togliere il pallone o intimare di smetterla non era sufficiente?». Sposa invece la decisione dei vigili l’Assessore alla sicurezza Elisabetta Pesce, che ricorda il regolamento comunale: la palla è consentita solo ai bambini fino agli 11 anni e soltanto in un elenco di aree aggiornato nel 2019, tra cui le ex Conterie non figurano. Intanto il maestro vetraio di Murano Giancarlo Signoretto si è offerto di pagare le multe: i ragazzini stavano infatti giocando nel campo intitolato proprio al fratello Pino Signoretto, altro celebre maestro muranese.