BONUS VESTA / Nizza Millefonti / Piazza Piemonte, 1

Famiglie "beffate" dal click day per il bonus Vesta: "Indegno elemosinare", interrogazioni in arrivo

Lo annuncia Alice Ravinale (Avs): "Martedì chiederemo urgentemente conto all'assessore Marrone dell'ignobile farsa del bonus Vesta"

Continuano ad arrivare e numerose le segnalazioni di chi, alla mezzanotte della notte del 20 settembre, ha solo accarezzato l'ipotesi di riuscire a presentare la domanda per il Bonus Vesta. Un finanziamento da 10 milioni di euro rivolto a tutte le famiglie piemontesi con bambini tra i 0-6 anni a carico. Un contributo che riceveranno le 10mila famiglie che, alla mezzanotte, sono riuscite a mettersi in coda allo sportello digitale. Una coda effimera “svanita” in meno di 30 minuti, il tempo necessario affinché il numero delle domande esaurisse la totalità dei fondi disponibili. Un “successo” per chi è riuscito ad ottenere il bonus, nel numero sicuramente inferiore al numero di famiglie “beffate” da una modalità di accesso che premiava la tempestività nel presentare la richiesta. Un click per ottenere o perdere un aiuto concreto a sostegno delle famiglie. E martedì il caso verrà portato in consiglio regionale. 

Continuano le polemiche sul bonus Vesta tra segnalazioni e chiarimenti

“Ho cliccato esattamente a mezzanotte”; “Ho cliccato dopo un secondo”; “Mi sono sentita beffata. È stato triste trovarsi di notte davanti a un pc sperando di ottenere un sostegno per mangiare”. Il bonus Vesta genera più malumori che entusiasmo e le modalità con cui è avvenuto il ‘click day’ continua a suscitare perplessità. Era stata avanzata l'ipotesi di un “bug” sulla piattaforma digitale alle luce dei tanti che, senza riuscire a capire il perché, si sono ritrovati in coda dopo migliaia di persone nonostante il tempestivo accesso. 

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Chi prima, chi dopo, in un ordine che talvolta anche tra vicini di casa o di stanza, è stato difficile spiegarsi. “Ho cliccato prima di mia moglie, ma lei era in coda davanti a me”, hanno denunciato in tanti. Segnalazioni a cui è seguita una nota da parte di CSI, il gestore della piattaforma, che ha spiegato le modalità in cui si è svolto digitalmente il ‘click day’. È emersa così l'esistenza di un “pre-coda”, l'antibagno della lista d'attesa per chi accedeva al link prima dell'orario d'apertura, utenti poi re-indirizzati nella coda ufficiale: “In modalità randomica – denuncia Ravinale (Avs) –. Il bando però prevede che le domande vengano accolte in ordine cronologico, non in modalità randomica”. 

Martedì chiarimenti sul caso in consiglio regionale

Dall'altra parte però, nessun vantaggio per chi aveva dispositivi con un orologio in leggero anticipo: l'orario d'apertura è stato basato esclusivamente sui server del gestore della piattaforma. “Chiederemo spiegazioni con un'interrogazione – annuncia Ravinale, pronta a sollevare il caso nel corso del consiglio regionale di martedì 23 settembre –. Bisogna fare chiarezza sulla modalità di accesso alla coda vera e propria, per la quale peraltro non era necessario inserire lo SPID, consentendo alla medesima persona di utilizzare più device”. 

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