Esteri

Israele - Gaza, le news del 20 settembre. Media, 50 morti nei raid sulla Striscia: tra le vittime tanti bambini

Israele - Gaza, le news del 20 settembre. Media, 50 morti nei raid sulla Striscia: tra le vittime tanti bambini
Israele: useremo forza senza precedenti. Esodo a Gaza City: metà popolazione costretta a fuggire
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Israele espande le sue attività a Gaza City, annunciando che userà "una forza senza precedenti". Sono 500.000 le persone fuggite dalla città verso il sud della Striscia. Almeno 50 palestinesi sono morti nei raid dell’Idf sulla Striscia dall’alba. Secondo i media locali, è stata presa di mira la casa del direttore dello Shifa Hospital: suo fratello e i suoi tre figli sono stati uccisi. L’Unicef ha denunciato che "individui armati" hanno rubato alimenti terapeutici per bambini che erano in quattro camion fuori dal compound del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia a Gaza City.

Decine di migliaia in piazza a Tel Aviv per gli ostaggi

Decine di migliaia di israeliani si sono riuniti anche oggi nella cosidetta Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, per chiedere l'immediato ritorno di tutti gli ostaggi attraverso un accordo e la fine della guerra. Un'altra manifestazione inizierà in Piazza Parigi a Gerusalemme. Lo riportano i media locali.


"Bibi, alle soglie del nuovo anno, un nuovo anno ebraico, mostraci quali sono i valori ebraici. Riporta a casa i nostri figli e le nostre figlie, non attraverso combattimenti pericolosi e inutili, ma attraverso un accordo globale e immediato. Dopo, ci occuperemo di tutto il resto: lo abbiamo già fatto prima, lo faremo in futuro", le parole di Alon Nimrodi, padre di Tamir Nimrodi. "Questa settimana Netanyahu ha deciso di emettere un'altra condanna a morte. L'accordo è stato silurato nel modo più aggressivo possibile, i rapporti con i mediatori si sono deteriorati e il destino di 20 ostaggi è stato segnato, insieme ad altri 28. Ma non si tratta solo di loro: ci sono anche i soldati che sono stati uccisi da quando è stata presa la decisione di prolungare questa guerra, e i soldati che continueranno a essere uccisi senza nemmeno saperlo", denuncia invece Yotam Cohen, fratello di Nimrod Cohen, dopo la decisione del governo di avviare l'operazione di terra a Gaza City.

Idf: “Uccisi 30 terroristi e colpiti 120 obiettivi a Gaza"

Le forze israeliane hanno aggiornato in serata il bilancio dell'offensiva nella città di Gaza. "Negli ultimi giorni, le truppe hanno lavorato per espandere le operazioni nella città. I soldati hanno eliminato più di 30 terroristi e stanno creando un corridoio per permettere alla popolazione civile di spostarsi verso sud in sicurezza", si legge in una nota pubblicata sui social media. L'Idf, "in coordinamento con l'Aeronautica israeliana e la direzione dell'Intelligence, ha colpito più di 120 obiettivi terroristici", riporta il comunicato.

Al Jazeera: “71 uccisi nella Striscia dall'alba, 56 a Gaza City”

Almeno 71 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall'alba, di cui 56 a Gaza City. Lo scrive Al Jazeera citando fonti ospedaliere della Striscia.

Domani Netanyahu presiede la riunione sull’accordo di sicurezza con la Siria

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, presiederà domani una riunione con ministri e funzionari di sicurezza per discutere di un possibile accordo di sicurezza con la Siria. Lo ha riferito Axios, citando un funzionario israeliano e una fonte a conoscenza della questione.

Media: “Il Qatar vuole le scuse Israele per riprendere a mediare”

Il Qatar pretende le scuse di Israele per l'attacco a Doha contro esponenti di Hamas prima di riprendere la sua mediazione per un accordo di pace a Gaza. Lo scrive Axios citando due fonti informate.
La richiesta è arrivata direttamente dall'emiro, Tamim bin Hamad Al-Thani, che ha sollevato la questione durante l'incontro di martedì a Doha con il segretario di Stato americano Marco Rubio. E Rubio l'ha riferita al premier israeliano Benjamin Netanyahu.


Per il primo ministro israeliano non sarà facile fare marcia indietro, dopo che ha accusato il Qatar di foraggiare terroristi e minacciato di colpire di nuovo in futuro. Ma comprendendo la delicatezza della questione per Netanyahu e la sua coalizione di estrema destra, i qatarioti sarebbero disposti a essere flessibili sul linguaggio del mea culpa, spiega Axios.

Idf: “Oltre mezzo milione di palestinesi ha lasciato Gaza City”

Oltre mezzo milione di palestinesi ha lasciato Gaza City, dirigendosi verso la zona meridionale della Striscia, dalla fine di agosto. Lo hanno indicato le Idf, stando a quanto riporta il Times of Israel. In vista dell'offensiva in corso contro Hamas, l'esercito ha ordinato ai palestinesi di tutte le zone di Gaza City di evacuare immediatamente verso una zona umanitaria designata da Israele nel sud della Striscia. Nella città, prima dell'offensiva, viveva circa un milione di palestinesi.

Idf: “Allarme antiaereo è stato un falso allarme”

Dopo le verifiche compiute, l'Idf ha comunicato che si è trattato di un falso allarme.

Idf: “Allarme antiareo ad Ascalona”

L'allarme antiaereo è scattato ad Ascalona, nel sud di Israele. Lo ha comunicato l'Idf sui suoi canali social.

Attacco dell’Idf in Libano, un morto

I media libanesi riportano la notizia di un morto in un attacco di un drone israeliano su un'auto nella zona di Khardali, nel Libano meridionale. Non ci sono commenti immediati da parte delle IDF.

Tajani: “Lo Stato palestinese e gli Accordi di Abramo sarebbero la sconfitta finale per Hamas”

"La nascita dello Stato palestinese e, mi auguro, la sottoscrizione degli Accordi di Abramo significherebbero la sconfitta finale per Hamas, anche politica". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo in video-collegamento al Festival di Open.

"Hamas, se Israele non cambia atteggiamento, sta ottenendo ciò che voleva - prosegue Tajani - Hamas voleva una reazione spropositata di Israele alla strage del 7 ottobre e impedire gli Accordi di Abramo e ci sta riuscendo. Se Israele continua così c'è il rischio che si deteriorino i rapporti con i Paesi arabi".

Axios, Israele chiede agli Usa il pressing sull’Egitto: “Molto grave quello che fanno in Sinai”

Benjamin Netanyahu ha chiesto all'Amministrazione Trump di fare pressioni sull'Egitto affinché venga ridimensionato il recente rafforzamento militare nel Sinai. E' quanto scrive Axios che cita un funzionario Usa e due funzionari israeliani, evidenziando come per gli israeliani le mosse dell'Egitto siano motivo di ulteriori tensioni tra i due Paesi mentre proseguono le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.

Secondo una fonte israeliana, Israele ha deciso di chiedere l'intervento dell'Amministrazione Trump dopo aver constato l'assenza di progressi in colloqui diretti con gli interlocutori egiziani.
"Quello che gli egiziani stanno facendo nel Sinai è molto grave e siamo molto preoccupati", ha detto l'altra fonte israeliana.

Durante l'incontro di lunedì a Gerusalemme, ricostruisce Axios, Netanyahu ha presentato al segretario di Stato Usa Marco Rubio un elenco di attività nel Sinai bollate come violazioni da parte dell'Egitto dell'accordo di pace del 1979 con Israele. Secondo i due funzionari israeliani, l'Egitto ha creato infrastrutture militari, alcune delle quali potrebbero essere usate per scopi offensivi, in aree in cui sono ammesse dal trattato solo armi leggere.

Idf: “In 24 ore colpiti dall’aviazione 100 obiettivi a Gaza”

Le forze armate israeliane continuano a intensificare l'offensiva nella città di Gaza. Secondo un comunicato postato dall'Idf sui social media, sono state "smantellate numerose infrastrutture terroristiche, tra cui pozzi, edifici trappola, strutture da cui operavano terroristi di Hamas e postazioni di cecchini che rappresentavano una minaccia per le truppe". Inoltre, i militari "hanno individuato armi ed eliminato diversi terroristi di vari gradi di comando dell'ala militare di Hamas". La battaglia infuria non solo nel capoluogo: "Nell'ultimo giorno, l'aviazione ha colpito circa 100 obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza", ha riferito ancora l'Idf. Nei raid sono stati distrutti "infrastrutture sotterranee, depositi di armi e cellule terroristiche".

Wafa: “Almeno 44 morti dall'alba nella Striscia, 38 a Gaza City”

Almeno 44 palestinesi sono stati uccisi dall'alba a seguito di attacchi aerei israeliani e bombardamenti in varie zone della Striscia di Gaza. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa citando fonti mediche della Striscia, secondo cui almeno 38 sono morti a Gaza City.


Secondo quanto riferito, un bombardamento israeliano su un'abitazione nel quartiere di Al-Tuffah a Gaza City ha provocato nove morti, la maggior parte dei quali bambini. Altri cinque palestinesi, tra cui due bambine, sono stati uccisi in un attacco aereo che ha preso di mira l'abitazione del fratello del direttore dell'ospedale Al-Shifa, Muhammad Abu Salmiya, nel campo profughi di Al-Shati, insieme a suo fratello. Secondo Wafa, un civile è stato ucciso e altri dieci sono rimasti feriti in un attacco aereo che ha preso di mira la zona est del campo profughi di Nuseirat. Nel sud, un palestinese è stato ucciso e altri in attesa di aiuti sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco vicino a un centro di assistenza a nord di Rafah, afferma Wafa.

"Basta genocidio": arrestato direttore d'orchestra israeliano

“Basta genocidio. Sta rovinando tutto. Fermatelo ora". Sono le parole gridate dal direttore di orchestra israeliano Ilan Volkov, arrestato durante una manifestazione contro la guerra lungo il confine con Gaza. Il musicista aveva già chiesto la fine della guerra durante un concerto a Londra.

Gaza, "Basta genocidio": arrestato direttore d'orchestra israeliano

Poster Hamas con foto ostaggi, Bibi non vuole salvarli

Hamas ha diffuso un poster con le foto dei 48 ostaggi israeliani ancora nelle sue mani e accusato il premier Benjamin Netanyahu di non voler raggiungere un accordo per salvarli. Sotto le immagini compare sempre lo stesso nome, quello di Ron Arad, l'aviere scomparso dal 1988. Nel testo, riferisce il Times of Israel, Hamas prende di mira non solo Netanyahu ma anche il capo di Stato maggiore, Eyal Zamir, che sta conducendo l'offensiva a Gaza pur avendo pubblicamente espresso la sua contrarietà all'operazione. Secondo l'Idf, delle 48 persone ancora nelle mani dei gruppi palestinesi che le avevano rapite il 7 ottobre 2023 solo venti sono ancora sicuramente vive.

Macron sente bin Salman, lunedì passo avanti su due Stati

Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto una conversazione telefonica con il principe ereditario saudita, Mohammad bin Salman, per discutere della conferenza per una soluzione a due Stati che co-presiederanno lunedì a margine dell'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Lo ha riferito lo stesso Macron in un post su X. "L'adozione di 142 paesi della Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati ha segnato una svolta nella definizione di un percorso verso pace e sicurezza durature in Medio Oriente", ha ricordato. "La conferenza sulla soluzione dei due Stati, che presiederemo congiuntamente lunedì a New York, dovrebbe consentirci di compiere un nuovo passo avanti nella mobilitazione della comunità internazionale. Due popoli, due stati, pace e sicurezza per tutti", ha sottolineato.

Cinquanta morti in raid Idf: 38 a Gaza City, molti bambini

Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi dall'alba in attacchi aerei israeliani in varie zone della Striscia di Gaza, di cui 38 a Gaza City. Lo riferisce l'agenzia stampa palestinese Wafa. Le ultime vittime dei raid dell'Idf sono sei civili uccisi - e altri feriti - in un attacco aereo israeliano sul quartiere di al-Tuffah, a nord-est di Gaza City. Prima fonti mediche hanno riferito di nove vittime nel bombardamento della casa della famiglia Al-Jamla, sempre nel quartiere di Al-Tuffah a Gaza City, molti dei quali erano bambini. Altri cinque palestinesi, tra cui due ragazze, sono stati uccisi in un attacco aereo che ha preso di mira l'abitazione del fratello del direttore dell'ospedale Al-Shifa, Muhammad Abu Salmiya, nel campo profughi di Al-Shati, insieme a suo fratello.

A Gaza City ucciso il fratello del direttore delllo Shifa e 3 figli

Tra le 51 vittime dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza, di cui almeno 38 a Gaza City, c'è il fratello del noto direttore dello Shifa Hospital. I media locali riferiscono che l'esercito israeliano ha bombardato l'abitazione di Mohammed Abu Salmiya a Gaza City, uccidendo suo fratello e i suoi tre figli. L'attacco è avvenuto questa mattina contro l'abitazione di Abu Salmiya nel campo profughi di Shati, vicino alla spiaggia, una delle zone più popolate a seguito delle numerose ondate di sfollamento forzato causate dagli attacchi dell'esercito israeliano su Gaza City. Un video diffuso dal giornalista di Gaza, Nahed Hajjaj, mostra il direttore dello Shifa accovacciato accanto ai corpi. Abu Salmiya gestisce il più grande ospedale della Striscia di Gaza, lo Shifa Hospital, che nelle ultime settimane ha accolto la maggior parte dei feriti e dei morti dell'offensiva israeliana contro la capitale. Il direttore dell'ospedale era stato arrestato durante un raid dell'esercito israeliano contro l'ospedale il 23 novembre 2023, per essere interrogato in merito a presunte "attività terroristiche" che, secondo i militari, si stavano svolgendo lì. Sette mesi dopo, il 1 luglio 2024, Israele lo ha rilasciato a Gaza senza fornire ulteriori dettagli e il medico è tornato al suo incarico.

Appello a Macron, riconosca Palestina se ostaggi liberati

In Francia, 20 personalità del mondo della cultura e della fede ebraica hanno chiesto al presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, che il riconoscimento di uno Stato palestinese sia "condizionato" alla "liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza" e allo "smantellamento di Hamas". L’editoriale pubblicato ieri su Le Figaro, chiede che il riconoscimento sia subordinato a due misure preliminari: "il rilascio dei 48 ostaggi ancora detenuti a Gaza e lo smantellamento di Hamas". "E' a questo prezzo, e solo a questo prezzo, che questo gesto può contribuire alla pace. Altrimenti, sarebbe una capitolazione morale di fronte al terrorismo", aggiungono.

I firmatari dell'appello affermano che il riconoscimento dello Stato palestinese "non aiuterà i civili palestinesi né il rilascio degli ostaggi". "Sappiamo che questa non è la vostra intenzione, ma il riconoscimento domani, prima che vengano soddisfatte le condizioni da voi stabilite, verrebbe considerato una vittoria simbolica per Hamas, il che non farebbe che peggiorare la morsa omicida che impone sui palestinesi", scrivono. Macron ha ribadito che annuncerà il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Francia lunedì 22 settembre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, data "l'estrema urgenza della situazione a Gaza e nel resto dei territori palestinesi".

Media, dall'alba morte a Gaza 44 persone in attacchi Israele

L'emittente qatariota Al Jazeera ha riferito che dall'alba almeno 44 persone hanno perso la vita nella Striscia di Gaza per gli attacchi sferrati da Israele. Di queste, 38 sono state uccise a Gaza City, secondo i reporter dell'emittente presenti sul posto.

Idf, “metà popolazione ha lasciato Gaza City”

Israele stima che più di mezzo milione di residenti, su un totale di circa un milione, abbiano già evacuato Gaza City. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12 citando fonti delle Idf.

Media, dall’alba 36 morti a Gaza

Dall'alba sarebbero almeno 36 i palestinesi morti nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti degli ospedali dell'enclave palestinese precisando che 31 delle 36 vittime si registrano a Gaza City.

Media, Egitto pronto a raddoppiare truppe lungo il confine con Gaza

L'Egitto ha avvertito Israele che aumenterà le sue forze lungo il confine con Gaza se si verificherà un'ondata di massa di palestinesi che migrano dalla Striscia. Lo riporta il quotidiano libanese Al Akhbar, rilanciato dai media israeliani. Entro 72 ore da un simile evento, l'Egitto raddoppierebbe il numero di truppe al confine e invierebbe armamenti pesanti ed elicotteri nel Sinai, scrive il giornale libanese citando fonti anonime. Una fonte militare egiziana ha aggiunto che l'aumento delle forze militari nel Sinai scoraggerebbe Israele dal costringere gli abitanti di Gaza ad attraversare il confine. Secondo il trattato di pace tra Egitto e Israele, Israele deve approvare il trasferimento di armamenti pesanti e l'aumento delle truppe nella penisola del Sinai.

Media, Israele intensifica arresti e perquisizioni in Cigiordania

Le forze israeliane hanno intensificato le operazioni in Cisgiordania con perquisizioni e interrogatori effettuati in diverse località. Lo riportano i media arabi.
Durante la notte più di 25 palestinesi sono stati arrestati a Yabad, una città a ovest di Jenin. A Beit Ummar, a nord di Hebron, più di 50 palestinesi sono stati arrestati e interrogati. La maggior parte è stata rilasciata ore dopo. Almeno due palestinesi sono stati arrestati a Surda, a nord di Ramallah.

Portogallo verso riconoscimento domani dello stato di Palestina

Il Ministero degli Esteri portoghese ha annunciato che domenica, 21 settembre, il Portogallo riconoscerà lo Stato della Palestina.La conferma arriva dopo che l'Eliseo aveva annunciato che dieci Paesi, tra cui Portogallo e Francia, avrebbero riconosciuto lo Stato palestinese lunedì prossimo. Pochi istanti dopo l'annuncio di Parigi, fonti ministeriali portoghesi hanno rilasciato una dichiarazione che correggeva la data indicata dall'Eliseo. "Ciò avverrà domenica 21 settembre, quindi la dichiarazione ufficiale di riconoscimento precederà la Conferenza di alto livello della prossima settimana", si legge in un comunicato del ministero guidato da Paulo Rangel.

Media, anello di fuoco a Gaza City: 17 morti

Sarebbero almeno 17 i palestinesi morti dall'alba nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche locali precisando che 14 delle 17 vittime si registrano a Gaza City. Fra i 17 morti, secondo l'emittente, ci sarebbe almeno un palestinese ucciso a colpi d'arma da fuoco mentre aspettava di ricevere aiuti umanitari nella zona centrale di Gaza. In precedenza il sito di notizie israeliano Ynet aveva rilanciato notizie di media palestinesi che parlavano di "pesanti bombardamenti israeliani e di un anello di fuoco in diverse aree di Gaza City".

Trump, a Gaza tra 32 e 38 ostaggi morti ma forse 20 vivi

Il presidente Donald Trump ha affermato che a Gaza ci sono "tra 32 e 38 ostaggi deceduti, molti dei quali sono giovani", ma, secondo lui, "forse ci sono 20 ostaggi ancora vivi che verranno rilasciati". Al presidente Trump è stato chiesto poi delle preoccupazioni per la sorte degli ostaggi nel contesto dell'offensiva israeliana in corso a Gaza City e che potrebbe mettere in pericolo la vita dei prigionieri ancora detenuti. "Potrebbero essere [a maggior rischio]. Potrebbero anche essere liberati per questo motivo", ha risposto. "In guerra accadono molte cose strane. Si verificano molti risultati che non avresti mai pensato potessero verificarsi", ha sottolineato Trump. E ancora, sulla sorte degli ostaggi il presidente ha argomentato che "guardate, i giovani non muoiono, semplicemente non muoiono. Possono sopportare molto, ma molte persone sono morte in questi orribili tunnel. Sono per lo più nei tunnel", ha affermato ieri sera mentre parlava nello Studio Ovale della Casa Bianca.

Guterres,"mondo non dovrebbe farsi intimidire da Israele"

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato che il mondo non dovrebbe lasciarsi "intimidire" da Israele "nell'intraprendere azioni contro la sua guerra", che sta continuando la sua devastante guerra a Gaza e persegue l'annessione "strisciante" della Cisgiordania. "Quello a cui stiamo assistendo a Gaza è orribile", ha dichiarato Guterres. "E' il peggior livello di morte e distruzione che abbia mai visto da quando ero segretario generale, probabilmente in tutta la mia vita, e la sofferenza del popolo palestinese è indescrivibile: carestia, totale mancanza di un'assistenza sanitaria efficace, persone che vivono senza rifugi adeguati in enormi aree di concentrazione", ha affermato. Le dichiarazioni di Guterres giungono prima della settimana di alto livello delle Nazioni Unite, durante la quale 10 paesi riconosceranno uno Stato palestinese, nonostante le forti obiezioni israeliane. Secondo fonti concordanti, Israele ha minacciato di annettere la Cisgiordania se le nazioni occidentali porteranno avanti il piano di riconoscimento durante la riunione delle Nazioni Unite. "Non dovremmo sentirci intimiditi dal rischio di ritorsioni. Con o senza quello che stiamo facendo, queste azioni continuerebbero, e almeno c'è la possibilità di mobilitare la comunità internazionale per fare pressione affinché non accadano", ha commentato il segretario generale dell'Onu.

Media: "Anello di fuoco a Gaza City", 10 morti

I media palestinesi riferiscono di "pesanti bombardamenti israeliani e un anello di fuoco in diverse aree di Gaza City". I media ebraici confermano che l'Idf sta effettuando un pesante bombardamento su diverse aree di Gaza City, dove si registrano numerose esplosioni. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, finora il bilancio è di 8 morti nel raid di una casa vicino alla Banca della Palestina. L'area presa di mira si trova nel quartiere di Tal al-Hawa. Due bambini sono stati uccisi invece nell'attacco a una scuola di Gaza City. Fonti dell'ospedale al-Shifa affermano che le forze israeliane hanno bombardato una scuola trasformata in rifugio, uccidendo almeno due bambini e ferendone diversi altri.

Unicef: nostri camion con cibo per bimbi di Gaza derubati da uomini armati

L’Unicef ha denunciato che "individui armati" hanno rubato alimenti terapeutici per bambini che erano in quattro camion fuori dal compound Unicef a Gaza City. Israele punta il dito contro Hamas. Il furto è avvenuto due giorni fa, afferma il fondo Onu in un comunicato pubblicato ieri sera. E secondo il Coordinamento delle attività governative nei Territori (Cogat) del Ministero della Difesa dello Stato ebraico è stato compiuto dal movimento islamista dell'enclave palestinese. I mezzi "si stavano preparando a trasportare alimenti terapeutici pronti all'uso (Rutf) indispensabili per i bambini malnutriti che soffrono la fame. Gli individui hanno minacciato gli autisti ad armi puntate e hanno sottratto il Rutf prima di rilasciare gli autisti e i camion", spiega l'Unicef. "Questo furto ha privato almeno 2.700 bambini con malnutrizione acuta e grave del Ruft salvavita: un rifornimento vitale in un momento in cui è stata dichiarata la carestia nel nord di Gaza e l'operazione militare in corso sta causando ulteriori sfollamenti e aumentando l'impatto devastante sui bambini", sottolinea il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia. L'Unicef esorta infine "tutti coloro che si trovano a Gaza a rispettare e proteggere gli aiuti umanitari e a sostenere il diritto internazionale umanitario. Un cessate il fuoco sostenibile è essenziale per creare un ambiente in cui tali incidenti non si verifichino più e gli aiuti possano raggiungere coloro che ne hanno più bisogno in modo sicuro, rapido ed efficace".

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