Corea del Nord, Kim Jong Un apre a dialogo con gli Stati Uniti: "Ho un buon ricordo di Trump"
"Non c'è nessun motivo per non" riprendere i colloqui se Washington "abbandona la sua delirante ossessione per la nuclearizzazione" ha dichiarato Kim. Seul accetterebbe un'intesa Trump-Kim sul congelamento dei piani nucleari
Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha affermato di avere ''bei ricordi'' del presidente americano Donald Trump, che ha incontrato tre volte durante il primo mandato del repubblicano e ha esortato Washington a ritirare la richiesta di consegnare le armi nucleari come precondizione per la ripresa della diplomazia a lungo bloccata.
"Il mondo sa bene cosa fanno gli Usa dopo aver costretto altri paesi a rinunciare alle loro armi nucleari - ha detto nel suo discorso l'Assemblea Popolare Suprema, citato dall'agenzia di Stato Kcna - Non abbandoneremo mai le nostre armi nucleari, non ci saranno negoziati, né ora né mai, per commerciare con paesi ostili in cambio della revoca delle sanzioni".
Kim ha poi aggiunto di aver conservato "buoni ricordi personali" di Trump in occasione dei loro incontri precedenti e che "non c'è nessun motivo per non" riprendere i colloqui con gli Stati Uniti se Washington "abbandona la sua delirante ossessione per la nuclearizzazione".
Il presidente sudcoreano Lee Jae-Myung accetterebbe un'intesa tra il presidente Usa Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-Un che veda Pyongyang congelare la produzione delle sue armi nucleari, piuttosto che disfarsene del tutto. Lee, in un'intervista alla Bbc alla vigilia della partecipazione all'Assemblea Generale dell'Onu di New York, ha aggiunto che il nord produce circa 15-20 testate atomiche in più all'anno e che un "congelamento", da valutare come "misura di emergenza provvisoria", sarebbe "un'alternativa fattibile e realistica" alla denuclearizzazione delle penisola coreana che resta comunque l'obiettivo finale. I giudizi di Lee, insieme alle aperture di Kim a ritrovare un dialogo con Trump, gettano una nuova luce sul vertice Apec di fine ottobre in Corea del Sud, che potrebbe diventare un'occasione per favorire bilaterali ad ampio raggio, incluso uno tra il tycoon e il leader supremo.