Martedì 23 Settembre 2025
PATRICK COLGAN
Esteri

La scrittrice Rooney: “Sostengo i palestinesi, a Londra rischio l’arresto”

Annullati tutti i prossimi impegni nel Regno Unito dell’intellettuale irlandese, finita nella ‘lista nera’ di Starmer. L’autrice appoggia ‘Palestine action’, associazione ritenuta terroristica

La scrittrice Rooney: “Sostengo i palestinesi, a Londra rischio l’arresto”

Londra, 20 settembre 2025 – La celebre scrittrice irlandese Sally Rooney ha annullato tutti gli impegni nel Regno Unito perché sostiene di rischiare l’arresto. Questo a causa del suo sostegno a Palestine Action, un’organizzazione dichiaratamente non violenta ma messa fuori legge in base a una severa normativa antiterrorismo. L’autrice di ‘Persone normali’ e ‘Dove sei, mondo bello’ era attesa a Londra per ricevere lo Sky Arts Award per il suo ultimo libro ‘Intermezzo’, ma ha inviato al suo posto Alex Bowler, direttore della casa editrice Faber & Faber, che ha letto un messaggio. 

La scrittrice Sally Rooney e il primo ministro britannico Keir Starmer
La scrittrice Sally Rooney e il primo ministro britannico Keir Starmer

È l’ultimo capitolo di una vicenda iniziata mesi fa. Lo scorso 17 giugno, infatti, Palestine Action ha compiuto un’azione di protesta penetrando in una base militare nell’Oxfordshire e spruzzando vernice rossa su alcuni aerei e nei motori, causando danni stimati in 190mila sterline (secondo documenti processuali), sebbene il governo abbia parlato di milioni. Dopo quell’episodio l’esecutivo ha annunciato la decisione di bandire l’organizzazione, equiparandola a gruppi jihadisti o neonazisti.

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In quell’occasione Rooney ha scritto un articolo sul Guardian affermando di sostenere Palestine Action, come esempio di protesta non violenta. La legge rende ora illegale non solo far parte del gruppo ma anche finanziarlo o difenderlo pubblicamente, con pene che possono arrivare fino a 14 anni di carcere: da luglio gli arresti sono stati oltre 1.500, centinaia durante una sola manifestazione.

Ad agosto Rooney ha pubblicato un ulteriore intervento sull’Irish Times, dichiarando di voler destinare i proventi dei suoi libri e degli adattamenti televisivi a sostenere Palestine action, scelta che la espone direttamente al rischio di incriminazione. Il governo britannico sostiene di basarsi sulla relazione del Joint Terrorism Analysis Center, che documenta episodi di sabotaggio. Tuttavia, la versione desecretata del rapporto, analizzata dal New York Times, riconosce che la maggioranza delle azioni del gruppo non rientrerebbe nella definizione di terrorismo. L’Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Türk ha parlato di un’estensione pericolosa del concetto di terrorismo e la decisione del governo è stata criticata nel Regno Unito.

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