Amazon si trova nei guai con la giustizia americana. Da oggi parte a Seattle un processo che durerà circa un mese. La Federal Trade Commission accusa il gigante dell’e-commerce di aver spinto la gente a iscriversi a Prime senza che se ne rendesse conto. Come? Con trucchi di design studiati apposta per confondere. E una volta dentro, uscire diventava un incubo burocratico.
Secondo la FTC, Amazon ha violato due leggi federali: il Restore Online Shoppers’ Confidence Act (che protegge dai sotterfugi negli acquisti online) e la Sezione 5 del FTC Act. Il tutto usando i cosiddetti “dark pattern“, quelle interfacce progettate per far fare all’utente quello che vuole l’azienda, non quello che vuoi lui.
Amazon sotto processo: Prime è davvero facile da cancellare?
La Federal Trade Commission accusa Amazon di aver giocato sporco con Prime. Secondo la FTC, Amazon chiede i dati della carta di credito prima di spiegare chiaramente cosa comporta l’abbonamento. Il giudice John Chun ha dato ragione alla FTC. È una violazione del ROSCA, la legge che protegge i consumatori dagli abbonamenti ingannevoli.
Ma non è tutto. Una volta dentro Prime, uscirne diventa un’impresa. Amazon avrebbe reso la cancellazione deliberatamente complicata. Due dirigenti Amazon potrebbero essere ritenuti personalmente responsabili se le accuse verranno confermate in aula.
Amazon si difende: “Accuse false, Prime è amato dai clienti”
Amazon respinge le accuse. La portavoce Heather Layman ha dichiarato che l’azienda rende chiaro e semplice il processo di iscrizione e cancellazione, e che i clienti apprezzano il servizio. Nel 2022, Amazon ha già semplificato la disdetta di Prime in Europa, dopo le pressioni delle autorità locali.
La questione dei costi ricorrenti è diventata un tema bipartisan negli Stati Uniti. L’ex presidente della FTC Lina Khan aveva proposto la regola “clicca per cancellare”, per rendere la disdetta di un abbonamento semplice quanto l’iscrizione. La norma è stata bloccata da una corte d’appello, ma l’agenzia ha comunque portato avanti la causa contro Amazon e ha recentemente avviato un procedimento simile contro Uber.