Attentato alla sinagoga di Manchester: «Due morti accoltellati, ucciso l’aggressore». Aveva una cintura esplosiva finta – Il video
Indossava una cintura esplosiva falsa l’uomo che ha ucciso due persone e ne ha ferite altre quattro di fronte alla sinagoga ortodossa di Manchester, in Inghilterra. L’arma, che la polizia britannica ha fatto esplodere per precauzione, «non era in grado di funzionare». L’attentatore, ucciso dagli agenti di Scotland Yard, aveva tentato di fare irruzione all’interno dell’edificio religioso, dove si affollava gente in preghiera per lo Yom Kippur. Sull’uscio è però stato respinto da alcuni fedeli e dalle guardie di sicurezza. Intanto procedono le indagini sull’attacco. La polizia avrebbe arrestato due persone, sospettate di essere complici dell’aggressione.
L’intervento della polizia e gli artificieri
In un video girato da un passante si sentono gli agenti urlare: «State indietro, ha una bomba». Re Carlo si è detto «sgomento» dall’accaduto, rivolgendo le preghiere dei reali alle vittime. Nel frattempo il premier britannico Keir Starmer sta rientrando dal vertice di Copenaghen. La polizia e il sindaco della città fanno sapere che i fedeli presenti all’interno della sinagoga di Middleton Road, nella zona di Crumpsall, sono stati evacuati. Si erano barricati all’interno fino all’intervento della polizia. Si tratta di un tempio frequentato da fedeli ortodossi askhenaziti completato nel 1967. I media britannici sottolineano come l’attacco, la cui potenziale matrice terroristica e il cui movente resta da chiarire, è avvenuto nel giorno di Yom Kippur, importante festività sacra per gli ebrei.
La condanna di Netanyahu: «Il terrorismo si combatte con la forza»
«Israele piange insieme alla comunità ebraica nel Regno Unito dopo il barbaro attacco terroristico a Manchester», ha scritto in una nota il premier israeliano Benjamin Netanyahu. «I nostri cuori sono con le famiglie delle vittime e preghiamo per una pronta guarigione dei feriti. Come ho avvertito alle Nazioni Unite: la debolezza di fronte al terrorismo porta solo altro terrorismo. Solo la forza e l’unità possono sconfiggerlo». Gli ha fatto eco il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar: «Le autorità britanniche non sono riuscite a prendere le misure necessarie per arginare questa ondata tossica di antisemitismo e hanno di fatto permesso che persistesse. L’incitamento dilagante all’antisemitismo e all’anti-israelianismo, così come gli appelli a sostegno del terrorismo, sono diventati un fenomeno diffuso nelle strade di Londra, in Gran Bretagna e nei suoi campus».
Le parole di Giorgia Meloni: «Basta antisemitismo in Europa»
«Sono profondamente colpita dal vile ed efferato attacco contro una sinagoga di Manchester, compiuto nel giorno sacro di Yom Kippur», ha fatto sapere la premier italiana Giorgia Meloni. «Sono vicina alle famiglie delle vittime, alla comunità ebraica e alla Nazione britannica tutta. L’antisemitismo non può avere e non avrà spazio alcuno in Europa».
Re Carlo: «Episodio orribile». E Starmer torna da Copenaghen
Re Carlo ha espresso in una nota vicinanza alle famiglie dei feriti. La coppia reale ha sottolineato la gravità del fatto che la comunità sia stata colpita «in un giorno tanto significativo» come Yom Kippur. «I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per coloro che sono stati coinvolti in questo orribile e episodio», si legge nel comunicato di Buckingham Palace. Il premier britannico Starmer ha annunciato il rientro anticipato dal vertice paneuropeo di Copenaghen per seguire da vicino gli sviluppi investigativi dell’attacco. Starmer, a quanto si è appreso da Downing Street, ha convocato nel pomeriggio a Londra una riunione ad hoc del comitato Cobra per le emergenze – con la presenza dei ministri interessati e dei vertici investigativi e dei servizi d’intelligence – che intende presiedere in prima persona.
Le organizzazioni islamiche inglesi condannano l’attacco
«Condanniamo questo attacco ripugnante e totalmente abominevole». È quanto ha scritto il British muslim trust, un’organizzazione islamica britannica che monitora gli episodi di islamofobia nel Regno Unito. Mentre non c’è ancora alcun riscontro sull’identità dell’aggressore, anche le moschee di Manchester hanno sottolineato che sia «vitale restare insieme e mantenere l’unità di tutte le comunità di Manchester, contro l’odio e a favore della pace».