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L’Italia si ferma per Gaza. Scontri tra polizia e manifestanti a Milano: «10 fermati e 60 agenti feriti». A Roma occupata la facoltà di Lettere della Sapienza – I video

22 Settembre 2025 - 19:28 Alba Romano
roma gaza manifestazione
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Bloccata l'autostrada a Bologna. Idranti in azione a Marghera. Cortei e piazze piene. Tutti gli aggiornamenti

Sono proseguiti per tutta la giornata gli scioperi e le manifestazioni a sostegno della popolazione palestinese. A Roma i manifestanti sono entrati nell’Università La Sapienza. Alcune ore fa è stata riaperta l’autostrada A14 a Bologna e la tangenziale della città, dopo che un corteo ha fatto irruzione interrompendo il traffico. La polizia ha caricato e dopo aver riaperto il tratto stradale ha fermato 8 manifestanti. Si sono registrati disagi da nord a sud, con Milano che sembra essere la città più colpita dai disordini, anche violenti. Nel capoluogo lombardo sono oltre una decina i manifestanti fermati per i disordini di oggi, dove sono rimasti feriti o contusi una sessantina di esponenti delle forze dell’ordine, dei quali 23 già portati in ospedale e certificati. 

L’occupazione dell’università a Roma

La testa del corteo per Gaza a Roma è entrata nell’area dell’Università Sapienza, dirigendosi verso la facoltà di Lettere. I manifestanti hanno srotolato uno striscione con la scritta «Block the university, all eyes on the Flotilla» e hanno scandito slogan come «Fuori il sionismo dall’università». «Abbiamo dato un segnale, abbiamo bloccato il paese», dichiarano alcuni studenti ripresi dall’ANSA, mentre il corteo procede attraverso le strade della città. Dopo aver attraversato un tratto della tangenziale est, i partecipanti hanno iniziato a camminare tra le auto ferme sulla corsia opposta, già bloccata in precedenza per permettere il passaggio della manifestazione.

Bologna, autostrada bloccata. Cariche della polizia

L’autostrada A14 e la tangenziale sono state riaperte dopo che erano state bloccate per il corteo per Gaza, organizzato da sindacati di base e studenti. Alcuni manifestanti erano entrati anche con fumogeni e bandiere, interrompendo il traffico. La polizia ha caricato e, dopo la pulizia dell’asfalto, il tratto è stato riaperto. Si stanno smaltendo anche le lunghe code di traffico, formatesi per il blocco. Otto manifestanti sono stati fermati dalla polizia dopo il corteo per la Palestina.

Immagini Rainews

Il mondo dello spettacolo si mobilita

Anche il mondo dello spettacolo ha partecipato alle iniziative, sia con presenze dirette sia attraverso post e messaggi sui social. Ambra Angiolini si è vista all’inizio del corteo di Milano, mentre Vasco Rossi ha condiviso un disegno che ritrae due bambini, accompagnato dalla frase «22 settembre. Sciopero per Gaza», denunciando il prevalere della violenza e del profitto sulla vita umana. Altri artisti come Fabio Volo, Paolo Sorrentino e Katia Follesa hanno dedicato un pensiero alla popolazione palestinese. A Trieste, la cantante Elisa ha partecipato alla manifestazione portando una bandiera della Palestina: «È un dovere essere qui, non si può accettare un genocidio, non è possibile», ha dichiarato alla Tgr Fvg della Rai.

Oltre 50mila manifestanti a piazza della Repubblica Roma

Sono oltre cinquantamila, secondo una prima stima, le persone che sarebbero scese in piazza a Roma per la manifestazione a sostegno della popolazione di Gaza. Il flusso di partecipanti ha raggiunto il suo apice quando in piazza dei Cinquecento a Termini si sono riuniti gruppi da diverse direttrici. Al momento è garantita la funzionalità della stazione attraverso varchi controllati. Con gli agenti della celere a due passi per evitare che qualche gruppo raggiunga i binari bloccando i convogli. Alcuni treni regionali sono stati cancellati e ritardi fino a 80 minuti sono stati segnalati per lo sciopero. Al momento le linee metro della Capitale funzionano regolarmente, ma la fermata metro Termini è stata chiusa per motivi di sicurezza. Nelle scorse ore il corteo partito da piazza dei Cinquecento ha anche occupato la tangenziale Est.

A Napoli si bloccano i binari

Forti ritardi per i treni in arrivo e in partenza dalla Stazione Centrale di Napoli: un gruppo di manifestanti dei sindacati di base ha occupato alcuni binari, provocando il parziale blocco della circolazione. Il blocco è durato una ventina di minuti, poi i manifestanti hanno lasciato la stazione e la circolazione è gradualmente ripresa. Qualche problema anche alla stazione della Circumvesuviana di Ercolano-Scavi, dove diversi turisti che dovevano andare a Napoli e che non sapevano dello sciopero, sono rimasti bloccati. Nel pomeriggio un gruppo di circa 100 giovani è partito da viale Kennedy a Napoli per una manifestazione in occasione dell’arrivo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, recatosi in una scuola del quartiere Fuorigrotta per l’inaugurazione dell’anno scolastico.

Lo sciopero per Gaza

Gli scioperi hanno toccato anche il settore dei trasporti e le scuole. Con modalità e piattaforme differenti. Da un lato la Cgil, dall’altro l’Usb. Che con Adl Cobas e Cub ha proclamato uno sciopero generale del settore pubblico e privato in solidarietà con la popolazione palestinese. Come atteso dall’Usb, la partecipazione è stata nell’ordine delle decine di migliaia di persone in quanto «nel Paese si sente con forza la necessità di bloccare le attività, per protestare contro il genocidio in corso a Gaza, contro le complicità del governo Meloni con lo stato di Israele, per fermare guerra e corsa al riarmo», spiega il sindacato. L’astensione dal lavoro interessa anche il personale del gruppo Fs, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord – a partire dalla mezzanotte alle ore 23 di oggi – e con conseguenti variazioni sugli orari o cancellazioni di treni e altri mezzi di trasporto pubblici.

Un’azione degli attivisti di Ultima Generazione pro Gaza nel giorno dello sciopero generale per la Palestina. Torino 22 settembre 2025 ANSA/TINO ROMANO

A Torino

A Torino dalle 7 attivisti pro Pal e studenti hanno bloccato gli ingressi del Campus universitario Einaudi per impedire le lezioni e altri blocchi sono stati attuati in altre sedi universitarie e nelle scuole superiori. «Anche noi dobbiamo svuotare le aule perché è nelle scuole che si riproduce tutta la società», scrivono i comitati studenteschi. «Fermiamo le scuole, fermiamo le città, fermiamo il mondo, perché a Gaza non ci sono più aule, non ci sono più ospedali, non c’è più tempo. Blocchiamo tutto per Gaza, non possiamo più rimandare la costruzione di un mondo decente». Gli studenti si sono dati appuntamento alle 9.30 in piazza Arbarello per poi spostarsi verso piazza Carlo Felice, davanti alla stazione di Porta Nuova, dove è partito il corteo dei sindacati di base. La mobilitazione ha provocato qualche disagio nel trasporto pubblico e ferroviario.

Pisa: in 4mila verso l’aeroporto

Sono almeno 4 mila, secondo le stime delle forze dell’ordine, i manifestanti che hanno partecipato al corteo per Gaza a Pisa promosso dai sindacati di base. Hanno sfilato lavoratori, studenti universitari e studenti medi. Il liceo classico pisano ha comunicato sul suo sito internet di avere sospeso la didattica per assenza di personale. La manifestazione ha attraversato le principali vie del centro per dirigersi poi verso l’aeroporto. A quel punto il corteo ha invaso la Sgc Firenze-Pisa-Livorno: migliaia di persone hanno fatto accesso alla superstrada dallo svincolo nei pressi dell’aeroporto e occupato completamente la corsia in direzione mare, paralizzando il traffico.

Un momento del presidio organizzato in via Albertazzi dal varco portuale per impedire il passaggio dei mezzi pesanti verso il porto, in occasione dello sciopero generale per Gaza indetto da Usb. Genova, 22 settembre 2025. ANSA/LUCA ZENNARO

Genova: blocchi portuali

Genova, nonostante le forti piogge di queste ore con l’allerta arancione proseguita fino alle 15, centinaia di persone hanno bloccato dalle 8 di questa mattina i varchi portuali di via Albertazzi e San Benigno nell’ambito dello sciopero generale nazionale per Gaza e a sostegno della Global Sumud Flotilla proclamato da Usb. In piazza anche studenti e insegnanti con due cortei partiti verso le 9:30 da via Balbi e piazza Montano che hanno poi raggiunto la zona di San Benigno per unirsi ai lavoratori e ai cittadini che stanno bloccando i varchi portuali. La manifestazione ha quindi percorso un tratto interno al porto per poi uscirne e raggiungere il centro città. Ad aprire la manifestazione, lo striscione dei lavoratori portuali “Stop ai traffici di armi nei porti” e centinaia di bandiere palestinesi. In tantissimi si sono aggiunti via via lungo il percorso del corteo che ha sostato davanti alla sede dell’autorità portuale per dire “basta alla complicità con Israele e basta al transito di armi dei porti“.

Idranti in azione a Marghera

Dopo tre ore davanti al casello del porto commerciale, il corteo di almeno 15mila persone a Marghera (Venezia) ha provato ad avanzare per accedere all’infrastruttura. La polizia ha aperto gli idranti contro i manifestanti pochi metri prima che i due fronti venissero a contatto, poi ha cominciato ad avanzare. Alcuni manifestanti hanno risposto lanciando qualche bottiglia, prima di iniziare a indietreggiare al grido di “fascisti”. Poi il corteo ha lentamente lasciato l’ingresso del porto.

A Marghera la polizia ha aperto gli idranti per allontanare la folla di manifestanti (ANSA/ANDREA MEROLA)

Le reazioni del governo

Le forze di governo hanno criticato duramente la violenza di alcune manifestazioni. «Indegne le immagini che arrivano da Milano», ha scritto sui social la premier Meloni. «Violenze e distruzioni che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza». La premier ha poi espresso la sua vicinanza alle Forze dell’Ordine e ha auspicato «parole chiare di condanna da parte degli organizzatori dello sciopero e da tutte le forze politiche». Sulla stessa scia i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Il primo, ha sottolineato i danni provocati dai «”pacifici” pro-pal di sinistra», mentre il ministro degli Esteri, ora a New York per l’assemblea delle Nazioni Unite, ha condannato le modalità della mobilitazione: «Non è con la violenza, aggredendo le forze dell’ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese».

Le voci dell’opposizione

Più sfumate le dichiarazioni dei leader dell’opposizione, che ci hanno comunque tenuto a evidenziare le dimensioni ragguardevoli della mobilitazione. «Abbiamo sempre condannato ogni forma di violenza politica perché non la riteniamo mai giustificabile e non è mai stato il nostro metodo», ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein. «Però non possiamo accettare che la violenza di qualche centinaio copra le decine di migliaia che pacificamente hanno manifestato». Identica posizione da parte del leader del M5S Giuseppe Conte: «Oggi migliaia e migliaia di cittadini sono scesi in piazza per dire stop al genocidio. Ovviamente condanniamo i fatti di violenza che non sono mai condivisibili, come pure mostriamo solidarietà agli agenti che sono rimasti feriti. Però attenzione: il governo si concentri su quello che è un grido diffuso».

Foto di copertina:  ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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