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Regno Unito, Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina. Sciopero: ecco le fasce di garanzia
Ex premier israeliano Olmert, Netanyahu è da parte sbagliata della storia
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Sintesi per punti
21 settembre 2025Aggiornamento fissato
Lunedì lo sciopero per Gaza: per i treni fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21
Dai treni alle scuole, dai porti al trasporto locale alla sanità. Lo sciopero generale indetto per lunedì dalle sigle sindacali di base, in segno di solidarietà con la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza e a sostegno della Global Sumud Flotilla, rischia di fermare l’Italia. Una giornata in cui tutti i comparti aderiranno alla mobilitazione che vedrà manifestazioni in almeno 75 città, a cominciare da Roma, Milano e Napoli. Appuntamenti che saranno seguiti con la massima attenzione da parte delle forze di polizia, che monitoreranno con particolare attenzione siti e interessi di Israele.
«Blocchiamo tutto con la Palestina nel cuore», lo slogan utilizzato dalle sigle Usb per annunciare il programma di eventi previsti nella giornata. Per quanto riguarda il settore ferroviario, allo sciopero ha annunciato l’adesione il personale del Gruppo Fs con Trenitalia (fatta eccezione per la Calabria) ma ad incrociare le braccia saranno anche i dipendenti di Italo e Trenord. Lo sciopero scatta dalla mezzanotte alle ore 23 di lunedì e - come annunciato da Fs - potrebbe avere impatti sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale. Previste le fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Astensione dal lavoro proclamata anche da Cub, Sgb, Adl Varese, Usi-Cit per il trasporto merci su rotaia dalle 21 del 21 alla stessa ora del 22 settembre; per le autostrade, 24 ore di stop dalle 22 del 21 settembre e anche per i porti per l’intera giornata.
La mobilitazione nel trasporto pubblico locale e marittimo, sarà sempre di 24 ore ma con varie modalità. Per i bus a Roma, i primi disagi, secondo quanto comunicato dall’Atac, dovrebbero registrarsi già dalla serata di domenica sulle linee bus notturne, mentre lunedì il servizio sarà garantito nelle fasce di garanzia. A Milano, Atm comunica che il servizio delle linee domani potrebbe non essere garantito dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio. Dalla mezzanotte aderirà alle iniziative di protesta anche i taxi. Previsti blocchi anche nei porti, a cominciare da quelli di Genova, Trieste, Ancona e Civitavecchia. Possibili problemi anche a Ravenna, dove nei giorni scorsi i lavoratori hanno bloccato due container destinati a Israele. Sotto alla Lanterna l’appuntamento principale è fissato alle 8 davanti ai varchi portuali di San Benigno a Albertazzi: lì si raccoglierà la maggior parte dei manifestanti con l’obiettivo di impedire l’accesso ai varchi portuali.
Anche i Vigili del Fuoco hanno annunciato l’adesione con una protesta che sarà di quattro ore: dalle 9 alle 13. Nel comparto sanità, previste astensioni dal primo turno della mattina. In sciopero anche il personale docente scolastico e Ata del comparto Istruzione e Ricerca. Nella mobilitazione, indetta dalle sigle Confsai, Cisle e Conalpe, sono interessati gli insegnanti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado. Anche le associazioni studentesche hanno annunciato la loro presenza in piazza. Possibili sospensioni di lezioni, laboratori e attività sono previste poi nelle università. Per quanto riguarda le manifestazioni, nella Capitale sono attese ottomila persone. L’appuntamento è alle ore 11 in piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini, dove convergeranno in corteo gli studenti della Sapienza. A Milano, il corteo partirà alle 10 da Cadorna mentre a Napoli sono due le manifestazioni previste: un corteo da piazza Garibaldi la mattina e uno dall’ex base Nato di Bagnoli nel pomeriggio. Sit-in ed eventi previsti, inoltre, in decine di città tra cui Torino, Firenze, Ancona, Bari e Palermo. A Bologna, indette varie manifestazioni che hanno spinto la Questura a mettere in campo un piano di sicurezza, con circa 200 agenti e controlli rafforzati.
21 settembre 2025
Trump vedrà i leader arabi a margine dell’Onu su Gaza
Donald Trump ha in programma di incontrare martedì a New York un gruppo di leader arabi e musulmani a margine dell’assemblea dell’Onu per parlare di come porre fine alla guerra a Gaza. Lo riporta Axios citando alcune fonti. Trump riceverà il premier israeliano Benyamin Netanyahu alla Casa Bianca il 29 settembre.
21 settembre 2025
Media, salgono a 55 i morti in raid Idf dall’alba, 37 a Gaza City
Sono saliti ad almeno 55 i palestinesi uccisi in attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dall’alba di oggi e almeno 37 di loro si trovavano a Gaza City. Lo riporta Al-Jazeera, citando fonti ospedaliere.
Un bambino osserva i palestinesi sfollati in fuga da Gaza City arrivare al campo profughi di Bureij nella Striscia di Gaza centrale il 21 settembre 2025. (Photo by Eyad BABA / AFP)
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21 settembre 2025
Idf, oltre mezzo milione di palestinesi evacuato da Gaza city
Secondo l’esercito israeliano, più di 550.000 palestinesi hanno lasciato Gaza City da fine agosto mentre l’Idf amplia l’offensiva contro Hamas nella zona. Prima dell’inizio dell’operazione militare, si stimava che circa un milione di persone risiedessero nella città. L’esercito ha ordinato l’evacuazione verso una “zona umanitaria” designata nel sud della Striscia, inviando avvisi tramite messaggi vocali e testuali, volantini e telefonate. Lo riporta il Times of Israel. L’Idf ha reso noto di aver adattato la zona umanitaria per accogliere gli evacuati, ampliando ospedali da campo, riparando linee idriche e impianti di desalinizzazione e garantendo forniture regolari di cibo, tende, medicine e attrezzature mediche. L’esercito ha invitato i civili a seguire le istruzioni ufficiali “per la loro sicurezza e a evitare di restare in aree definite pericolose”. Nonostante gli sforzi, l’Idf ha segnalato tentativi da parte di Hamas di impedire lo spostamento dei civili verso sud, “violando il diritto internazionale e sfruttando la popolazione civile come scudo umano per attività terroristiche”. Intanto, tre divisioni dell’Idf hanno completato l’ingresso a Gaza City e hanno iniziato “operazioni nelle roccaforti terroristiche di Hamas” nell’area.
21 settembre 2025
Francia: diversi Comuni espongono la bandiera palestinese nonostante il divieto del governo
Alcuni sindaci francesi hanno sfidato gli ordini del governo e hanno issato bandiere palestinesi sui municipi e si prevede che altri seguiranno l’esempio mentre la Francia si prepara a riconoscere formalmente lo Stato palestinese all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Non è chiaro quante città aderiranno all’iniziativa lunedì, dopo l’appello del leader socialista Olivier Faure a issare le bandiere palestinesi. Il ministero dell’Interno ha messo in guardia contro tali manifestazioni, citando i rischi di importare conflitti internazionali. Da venerdì la bandiera palestinese sventola sul municipio di Malakoff, un sobborgo di Parigi. La sindaca della città, Jacqueline Belhomme, ha dichiarato oggi add ssociated Press di aver ricevuto l’ordine di rimuoverla, ma di essersi rifiutata di obbedire. “Siamo solidali con il popolo palestinese; è qualcosa di simbolicamente importante, proprio come abbiamo fatto qualche tempo fa con la bandiera ucraina quando abbiamo espresso la nostra solidarietà al popolo ucraino sotto attacco da parte della Russia”, ha spiegato ad AP. Nel sud-ovest della Francia, il sindaco comunista di Mauléon-Licharre, una cittadina di 3mila abitanti, ha issato venerdì una bandiera palestinese, ma l’ha rimossa il giorno dopo, dopo che il caso è stato deferito a un tribunale amministrativo. “La bandiera è ora nel mio ufficio. Questo è un attacco alla mia libertà di pensiero”, ha dichiarato il sindaco Louis Labadot alla stazione radio locale Ici Pays Basque. Mathieu Hanotin, sindaco di Saint-Denis, sobborgo di Parigi che ospita lo stadio nazionale di calcio, ha dichiarato che esporrà la bandiera palestinese in segno di solidarietà con il popolo palestinese.
21 settembre 2025
Hamas: «Riconoscimento occidentale è vittoria per i diritti del popolo palestinese»
Mahmoud Mardawi, alto esponente di Hamas, ha salutato le decisioni di diversi Paesi occidentali - in ultimo Gran Bretagna, Canada e Australia - di riconoscere lo Stato palestinese, definendole “una vittoria per i diritti del popolo palestinese e la legittimità della nostra causa” “Inviano un messaggio chiaro: non importa fino a che punto l’occupazione (Israele, ndr) arrivi con i suoi crimini, non potrà mai cancellare i nostri diritti nazionali”, ha aggiunto Mardawi in un’intervista all’Afp.
21 settembre 2025
«Preti contro il genocidio», lunedì veglia a Roma
La mobilitazione del 22 settembre per la Palestina vedrà anche la partecipazione dei “Preti contro il genocidio”, una rete nata nelle ultime settimane e che ha raccolto già l’adesione di oltre 1200 sacerdoti di 34 Paesi. Non solo parroci ma anche vescovi e, al momento, un cardinale. Si ritroveranno lunedì pomeriggio a Sant’Andrea al Quirinale per una preghiera che sarà anche un momento di mobilitazione. In rappresentanza di questa nuova realtà a manifestare a Roma saranno una cinquantina. Un momento pubblico di preghiera e testimonianza «per ribadire la condanna del genocidio in corso a Gaza e dare voce a chi non ha voce» che sarà guidato da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e padre Fernando García Rodriguez, superiore generale dei missionari saveriani. Nel dettaglio, alle 15 ci sarà la preghiera comunitaria presso la Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale; alle 16 prenderà il via la marcia che percorrerà via Quattro Fontane , Piazza Barberini, via del Tritone , Piazza di Pietra al Pantheon con arrivo a Piazza Sant’Ignazio. Alle 17.30 i sacerdoti incontreranno i media presso la Chiesa del Caravita.
Al momento non risultano tra i partecipanti all’evento di Roma nomi di vescovi. In ogni caso, anche se non saranno fisicamente presenti, diversi di loro hanno dato il loro sostegno, dal cardinale di Rabat, Cristobal Lopez Romero, all’ex vicario apostolico dell’Anatolia, mons. Paolo Bizzeti. Nell’elenco dei vescovi che sostengono la rete ci sono anche il vescovo emerito di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, e l’ex vescovo di Caserta Raffaele Nogaro. Nell’elenco dei presuli delle persone che hanno firmato la petizione figurano don Luigi Ciotti (Libera) e don Nandino Capovilla (Pax Christi), di recente cacciato da Israele dove si era recato per un pellegrinaggio.
21 settembre 2025
Ex premier israeliano Olmert, Netanyahu è da parte sbagliata della storia
“Netanyahu è dalla parte sbagliata della storia e non rappresenta neanche gli interessi degli israeliani”. Lo ha detto Ehud Olmert, ex premier israeliano, intervistato al Festival di Open, a Parma, da Sara Menafra, parlando della situazione a Gaza. “Non so chi sostituirà Netanyahu, ma ci sarà qualcuno che lo sostituirà prima di quanto non si pensi”, ha detto anche Olmert.
21 settembre 2025
Libano, almeno cinque morti in raid Idf nel sud, tre sono bambini
Strage nel sud del Libano: cinque morti, tra cui tre bambini, in un raid israeliano. Almeno cinque persone hanno perso la vita a Bint Jbeil, nel sud del Libano, in seguito a un attacco con drone israeliano che ha colpito una moto, secondo quanto riferito dal ministero libanese della Sanità e dall’agenzia nazionale Ani.
21 settembre 2025
Abu Mazen: il riconoscimento dello stato di Palestina è un passo importante per la pace
Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha accolto il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte della Gran Bretagna. “Sua Eccellenza ha elogiato il riconoscimento da parte del Regno Unito dello Stato indipendente di Palestina, affermando che costituisce un passo importante e necessario verso il raggiungimento di una pace giusta e duratura, in conformità con la legittimità internazionale”, afferma l’ufficio di Abu Mazen in una nota, come riportano i media israeliani.
21 settembre 2025
Ben Gvir, ora proporrò l’annessione della Cisgiordania
I falchi del governo israeliano hanno subito risposto a muso duro al riconoscimento dello Stato palestinese da parte di Regno Unito, Canada e Australia. Itamar Ben Gvir ha bollato tale iniziativa “come ricompensa per gli assassini” di Hamas ed ha annunciato di voler “presentare una proposta alla prossima riunione del governo per l’immediata applicazione della sovranità israeliana” anche sulla Cisgiordania. Gli ha fatto eco il collega Miki Zohar: l’unica risposta dovrebbe essere “l’applicazione della sovranità israeliana in Giudea, Samaria e Valle del Giordano”. Lo riporta Haaretz.
Il ministro per la Sicurezza nazionale isreaeliana Itamar Ben Gvir. REUTERS/Ronen Zvulun
21 settembre 2025
Il Regno Unito riconosce lo Stato di Palestina
“Oggi, per ravvivare la speranza di pace tra palestinesi e israeliani e di una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina”. Lo annuncia il premier britannico Keir Starmer su X. Starmer ha anche sottolineato che «Hamas non può avere futuro, nessun ruolo nel governo, nessun ruolo nella sicurezza» e che ha supervisionato i lavori «per sanzionare altre figure di hamas nelle prossime settimane»

Il primo ministro britannico Keir Starmer (a destra) stringe la mano al presidente palestinese Mahmud Abbas all'inizio del loro incontro al 10 di Downing Street a Londra l'8 settembre 2025 (Foto di Jonathan Brady / POOL / AFP)
21 settembre 2025
Albanese annuncia, «Australia riconosce diritto palestinesi a proprio Stato»
“L’Australia riconosce le legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato proprio”. Con queste parole il primo ministro Anthony Albanese ha annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, seguendo la decisione già assunta da Canada e Regno Unito. In una lettera pubblicata su X, Albanese ha sottolineato che “il presidente dell’Autorità Palestinese ha ribadito il riconoscimento del diritto di Israele a esistere e ha fornito impegni diretti all’Australia, inclusi quelli di tenere elezioni democratiche e di attuare significative riforme nella finanza, nella governance e nell’istruzione”. Il premier ha poi aggiunto che “l’organizzazione terroristica Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina”.
21 settembre 2025
Il Canada riconosce Palestina, «costruire futuro migliore»
“Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la sua collaborazione per costruire la promessa di un futuro pacifico sia per lo Stato di Palestina che per lo Stato di Israele”. Lo afferma il primo ministro canadese Mark Carney, come riporta Sky News. Il Canada è la prima nazione del G7 a riconoscere ufficialmente la Palestina.

Il primo ministro canadese Mark Carney (Adrian Wyld/The Canadian Press via AP) Stampa associata/LaPresse
21 settembre 2025
Netanyahu: combatteremo iniziative per Stato palestinese
“Dovremo combattere alle Nazioni unite e in tutte le altre sedi contro la falsa propaganda diretta contro di noi e le richieste di istituire uno Stato palestinese, che metterebbe in pericolo la nostra esistenza e costituirebbe un’assurda ricompensa per il terrorismo”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante la riunione settimanale del Gabinetto israeliano, annunciando che Israele risponderà nei prossimi giorni alle richieste di creare uno Stato palestinese. Lo riporta il Times of Israel. Secondo Netanyahu, i Paesi che riconosceranno uno Stato palestinese all’Assemblea generale dell’Onu stanno ricompensando gli atti di terrorismo di Hamas contro Israele. “La comunità internazionale ci ascolterà su questo tema nei prossimi giorni”, ha affermato il premier.
21 settembre 2025
Netanyahu: progressi con Damasco ma per l’intesa serve tempo
Benjamin Netanyahu, durante una riunione di gabinetto, ha detto ai suoi ministri che Israele ha compiuto progressi nei colloqui con la Siria che potrebbero portare ad accordi di pace con Damasco e Beirut. Lo ha riferito l’ufficio del premier come riportano i media locali. “Le nostre vittorie contro Hezbollah hanno aperto una finestra su possibilità inimmaginabili, ovvero la possibilità di pace con i nostri vicini del nord”, ha dichiarato. “Stiamo conducendo contatti e ci sono stati alcuni progressi con i siriani, ma questa è ancora una visione per il futuro”. Netanyahu si appresta a convocare una riunione questa sera per discutere di un accordo di sicurezza con la Siria, con Damasco che cerca di garantire la fine dei raid aerei israeliani e il ritiro delle truppe israeliane che si sono spinte nella Siria meridionale.
21 settembre 2025
Netanyahu: creazione Stato palestinese minaccia sopravvivenza Israele
“La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele”. Con queste parole il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua netta opposizione a qualsiasi iniziativa che miri al riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese, annunciando che porterà questa posizione anche alle Nazioni Unite la prossima settimana. “Dovremo combattere, sia all’Onu che in tutte le altre sedi, contro la falsa propaganda che ci viene rivolta e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che metterebbe a rischio la nostra esistenza e rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo - ha sottolineato il premier durante la riunione di governo - la comunità internazionale sentirà la nostra voce su questo tema nei prossimi giorni”.
21 settembre 2025
Onu: Meloni domani a Ny per Assemblea Generale tra ruolo UN e crisi internazionali
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà domani a New York dove parteciperà martedì 23 settembre alla cerimonia di apertura del dibattito generale all’Onu. La cerimonia prevede gli interventi del segretario generale Guterres, della presidente dell’Assemblea Generale Baerbock, del presidente del Brasile Lula e del presidente degli Stati Uniti Trump. L’intervento della presidente Meloni in Assemblea Generale è fissato per il 24 settembre, alle ore 20.00. Nel corso dell’Unga, ricordano fonti italiane, la premier, terrà, come di consueto, una serie di incontri bilaterali, in corso di definizione. Tra le questioni internazionali che domineranno il dibattito in Assemblea Generale la guerra in Ucraina e il conflitto a Gaza. Per l’Italia, che celebra i 70 anni dalla propria adesione all’Onu, ospita uno dei maggiori poli delle Nazioni Unite dopo New York e Ginevra ed è il settimo contributore sia al bilancio ordinario sia alle operazioni di pace, sarà l’occasione per ribadire l’adesione ai principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e sostenere il processo di riforma in corso. Un percorso essenziale, viene sottolineato da chi è vicino al dossier, per rendere le istituzioni dell’Onu meno burocratiche, più snelle e orientate alla concreta gestione delle sfide comuni.
21 settembre 2025
Salvini, «dovere fermare guerra, auspicio è due popoli e due stati»
“Abbiamo il dovere di fermare ogni guerra, anche quella tra Israele e i terroristi di Hamas. L’auspicio di arrivare in futuro a due popoli e due stati. Ma non sarà possibile finché ci saranno i tagliagole islamici di Hamas a tenere ostaggio i bambini palestinesi e israeliani. L’amore vince sempre sull’odio”. Così il leader del Carroccio e vicepremier, Matteo Salvini, dal palco della due giorni di Pontida.
21 settembre 2025
Cina chiede cessate il fuoco a Gaza
“È necessario promuovere con la massima urgenza un cessate il fuoco globale a Gaza per alleviare l’attuale disastro umanitario”. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, durante i colloqui a Pechino con il ministro degli Esteri del Marocco, Nasser Bourita. Lo riporta l’agenzia di stampa cinese Xinhua sul suo sito. Wang ha aggiunto che la comunità internazionale dovrebbe unirsi di fronte all’attuale situazione di emergenza e che i Paesi che hanno un’influenza particolare su Israele dovrebbero assumersi seriamente le loro responsabilità. Wang ha affermato che il principio “i palestinesi governano la Palestina” deve essere realmente attuato, riporta ancora Xinhua, evidenziando che il capo della diplomazia cinese ha sottolineato la necessità di aderire fermamente alla risoluzione a due Stati.
21 settembre 2025
Usb, previste decine di migliaia di persone a Roma
Domani, lunedi 22 “sarà una giornata di mobilitazione senza precedenti: tra le tante piazze che si stanno convocando in queste ore, ormai quasi 80, anche quella di Roma, dalle ore 11:00 a Piazza dei Cinquecento. Ci aspettiamo una partecipazione nell’ordine delle decine di migliaia di persone: nel Paese si sente con forza la necessità di bloccare le attività, per protestare contro il genocidio in corso a Gaza, contro le complicità del governo Meloni con lo stato di Israele, per fermare guerra e corsa al riarmo”. Lo si legge in una nota dell’Usb
21 settembre 2025
Al Jazeera, un altro bimbo di 3 anni morto per la fame a Gaza
Habeeba Abu Shaar, un bambino di tre anni, è morto “a causa di malnutrizione e mancanza di cure” a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo scrive Al Jazeera citando una fonte dell’ospedale Nasser della città.
21 settembre 2025
Leone XIV: Gaza martoriata, non c’è futuro basato su vendetta
“Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace, Chi li ama veramente lavora per la pace”. Lo ha detto Papa Leone XIV al termine dell’Agelus in Piazza San Pietro, salutando le associazioni cattoliche impegnate nella solidarietà alla popolazione della Striscia di Gaza.
“Carissimi, apprezzo la vostra iniziativa e molte altre che in tutta la Chiesa esprimono vicinanza ai fratelli e alle sorelle che soffrono in quella terra martoriata. Con voi e con i pastori in Terra Santa ripeto, non c’è futuro basto sulla violenza sull’esilio forzato, vendetta. I popoli hanno bisogno di pace, chi li ama veramente lavora per la pace”. Lo ha detto Papa Leone XIV affacciandosi in Piazza San Pietro per l’Angelus, rivolgendo il suo saluto ai rappresentati di diverse associazioni cattoliche impegnate nella solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza.
Il Papa all’Angelus ha salutato i “rappresentanti di diverse associazioni cattoliche impegnate nella solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza”. “Apprezzo la vostra iniziativa - ha detto ai rappresentanti delle associazioni cattoliche oggi a Piazza San Pietro per l’Angelus e per invocare la pace a Gaza - e molte altre che in tutta la Chiesa esprimono vicinanza ai fratelli e alle sorelle che soffrono in quella terra martoriata. Con voi e con i pastori delle Chiese in Terra Santa ripeto: non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace, chi li ama veramente lavora per la pace”. Le parole sono state accolte con un applauso dei fedeli a Piazza San Pietro.
21 settembre 2025
Campidoglio, con bandiera Palestina anche fiocco ostaggi Hamas
“A seguito della mozione approvata dall’Assemblea Capitolina lo scorso giovedì, è stata esposta in Campidoglio la bandiera della Palestina, in segno di solidarietà con la popolazione civile di Gaza, duramente colpita dagli attacchi dell’esercito israeliano. Accanto alla bandiera è stato posizionato anche il fiocco giallo a sostegno della liberazione dei rapiti israeliani ancora ostaggi dei terroristi di Hamas. Con questo gesto, Roma rinnova il suo impegno ad essere un simbolo di pace contro la violenza, città aperta e universale, che promuove dialogo, rispetto reciproco e convivenza”. Lo riferisce in una nota il Campidoglio.

La bandiera della Palestina sventola su Palazzo Senatorio in Campidoglio, Roma 18 settembre 2025. ANSA (NPK)
21 settembre 2025
Giordania riapre parzialmente valico Allenby, no merci
La Giordania afferma di aver riaperto parzialmente il valico di frontiera con la Cisgiordania, tre giorni dopo averlo chiuso in seguito a un attacco in cui sono morti due soldati israeliani. “Il valico è stato riaperto domenica solo per i viaggiatori, mentre la circolazione dei camion merci resta sospesa fino a nuovo avviso”, si legge in una nota ufficiale. L’emittente statale Al-Mamlaka segnala inoltre un traffico intenso al valico di Allenby in entrambe le direzioni fin dalle prime ore del mattino.
Giovedì, riporta Times of Israel, un camionista giordano che trasportava aiuti diretti a Gaza ha aperto il fuoco al valico, uccidendo un soldato israeliano e un ufficiale di riserva dell’amministrazione civile, prima di essere ucciso a sua volta. Dopo l’attacco, l’esercito israeliano ha chiesto alla Giordania e alla leadership di Gerusalemme di sospendere il trasferimento degli aiuti attraverso il terminal. Allenby è utilizzato principalmente dai palestinesi della Cisgiordania per viaggiare all’estero senza passare da Israele.
21 settembre 2025
Lammy conferma, oggi Starmer annuncia decisione su stato palestinese
Il premier britannico Keir Starmer annuncerà oggi la decisione sul riconoscimento da parte del Regno Unito di uno stato palestinese. Lo ha confermato alla Bbc il vice premier David Lammy. A luglio Starmer aveva detto che il Regno Unito si sarebbe mosso per il riconoscimento a meno che Israele non avesse dottato misure “sostanziali”, compreso il raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. “Il premier esporrà la posizione in giornata, valutando se queste condizioni siano soddisfatte”, ha detto Lammy. Per la maggior parte dei media britannici, Londra va verso il pieno riconoscimento.
21 settembre 2025
Arrestata ex parlamentare Israele «sosteneva Hamas e attacco 7/10»
Il partito nazionalista palestinese Balad rilascia una dichiarazione in cui condanna l’arresto della sua ex parlamentare Hanin Zoabi, dopo essere stata interrogata dalla polizia questa mattina con l’accusa di appartenenza a un gruppo terroristico e incitamento al terrorismo. Come riferisce Times of Israel, il partito afferma che l’arresto è un “messaggio di intimidazione” che prende di mira non solo Zoabi, ma “tutta la nostra popolazione e le forze nazionali che insistono nel rifiutare i crimini di guerra e l’israelizzazione”. Le accuse di incitamento al terrorismo da parte della polizia sarebbe un pretesto per reprimere “l’attività politico-nazionale”.
“Si tratta di una mossa politica per eccellenza, che si inserisce nel contesto della sistematica persecuzione dell’attività politico-nazionale e del palese attacco alla libertà di espressione e di organizzazione politica tra la popolazione araba”, si legge nella dichiarazione del partito. Zoabi è stata arrestata nella sua abitazione di Nazareth in seguito di alcune dichiarazioni rilasciate a una conferenza anti-israeliana all’estero diversi mesi fa, secondo quanto riferito dalla polizia. In un video tratto da un discorso tenuto a una conferenza di Vienna nell’ottobre 2024, le dichiarazioni di Zoabi sarebbero apparse alla polizia come un sostegno ad Hamas e all’attacco terroristico del 7 ottobre.
Zoabi, che è stata deputata di Balad dal 2009 al 2019, anche quando il partito faceva parte della confederazione Lista Unita, è nota per le sue critiche esplicite a Israele.
21 settembre 2025
Media, «31 palestinesi uccisi a Gaza dall’alba»
Sono 31 le vittime palestinesi uccise all’interno delle loro case da stamattina all’alba, di cui 28 a Gaza City. Lo riferisce al Jazeera. Il più grave, secondo l’emittente araba, è stato l’attacco a un gruppo di abitazioni residenziali nel quartiere di Sabra, contro persone recentemente evacuate dalla zona di Zeitoun mentre l’esercito israeliano avanzava a Gaza City. La stragrande maggioranza delle persone uccise apparteneva alla stessa famiglia. I soccorritori sono riusciti a recuperare i corpi di 14 persone, mentre altre sono ancora intrappolate o disperse sotto cumuli di macerie.
21 settembre 2025
“Dalla Parte dei Bambini”, domani in corteo a Napoli
Il network educativo ’Dalla Parte Dei Bambini’, con il suo collegio dei docenti, aderisce allo sciopero generale di domani, lunedì 22 settembre. L’appuntamento è fissato alle ore 9 in Piazza Mancini, a Napoli, dietro lo striscione “Dalla Parte Dei Bambini”, “per dire basta al genocidio in corso e per affermare una visione di cittadinanza planetaria fondata su pace, giustizia e solidarietà”. “La scuola ha il compito di formare coscienze critiche e consapevoli, capaci di rompere l’anestesia sociale che rischia di paralizzare la società di fronte a tragedie come quella di Gaza - afferma la direttrice Rachele Furfaro - Parlare di pace, giustizia sociale, cooperazione e solidarietà significa riaffermare la funzione educativa essenziale: costruire mappe emotive e culturali che garantiscano la convivenza civile tra i popoli”. Il Collegio dei docenti aggiunge: “In meno di due anni, il numero delle vittime ha raggiunto dimensioni inimmaginabili. Non si tratta soltanto di un richiamo all’empatia, ma di una questione di giustizia e di rispetto della vita, valori che una comunità matura non può ignorare né affrontare con indifferenza”. “Scegliere di discutere in classe del genocidio in corso a Gaza - aggiunge Furfaro - è un modo concreto e qualificante per tutelare le ragioni educative della scuola. È la scuola, infatti, l’unica istituzione in grado di rompere l’anestesia sociale in cui siamo precipitati. Immaginare un altro mondo è necessario e così diventa trasformativo insegnare la pace e la giustizia sociale, sviluppare la cooperazione tra le persone e tra i popoli, praticare la solidarietà, tutelare il pianeta, immaginare una cittadinanza planetaria”.
21 settembre 2025
Idf, da Gaza lanciati due missili verso aree Lakhish e Ashdod
A seguito delle sirene suonate poco fa nelle aree di Lakhish e Ashdod, due proiettili sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza settentrionale. Lo rendono noto le Forze di difesa israeliane. L’IAF ha intercettato un bersaglio e il secondo è caduto in area aperta, come da protocollo. Non sono stati segnalati feriti.
21 settembre 2025
Erdogan si augura più riconoscimenti per Stato di Palestina
Il presidente della Turchia Erdogan, alla vigilia dell’Assemblea dell’Onu, ha dichiarato che si augura che un numero maggiore di paesi decida di riconoscere lo Stato di Palestina, in modo da accelerare il meccanismo della soluzione a due stati.
21 settembre 2025
Da Bologna parte un appello dei giuristi per Gaza
Parte da Bologna un appello dei giuristi per Gaza, iniziativa di alcuni magistrati con l’obiettivo e l’auspicio di allargare l’iniziativa ad altri uffici giudiziari e di trovare il coinvolgimento dell’avvocatura e del mondo accademico. Alle prime firme, della giudice Valeria Bolici e del pm Marco Imperato ne seguono una quarantina, tra magistrati e avvocati bolognesi. “Di fronte alle notizie sulla violazione sistematica e protratta del diritto alla vita e degli altri diritti fondamentali della popolazione civile di Gaza - si legge in una nota - il silenzio ha smesso da tempo di essere un’opzione. Come giuristi sentiamo il dovere di ricordare che lo Stato italiano, per Costituzione e per legge, con l’adesione a trattati e convenzioni, ha scelto la tutela dei diritti fondamentali e la persecuzione dei crimini internazionali”. Per ricordare queste ragioni, si vuole leggere ogni giorno in udienza il preambolo allo Statuto della Corte penale internazionale, “per testimoniare che le coscienze di chi ogni giorno contribuisce all’amministrazione della giustizia non sono indifferenti alle ingiustizie perpetrate nei confronti dei più deboli, e per fare appello a tutte le istituzioni perché si pretenda il rispetto del diritto e dei diritti fondamentali dei civili”.
21 settembre 2025
Preti in piazza contro il genocidio a Gaza, c’è l’appoggio dei vescovi
La mobilitazione del 22 settembre per la Palestina vedrà anche la partecipazione dei “preti contro il genocidio”, una rete nata nelle ultime settimane e che ha raccolto già l’adesione di oltre 1200 sacerdoti di 34 Paesi.
Non solo parroci ma anche vescovi e, al momento, un cardinale. Si ritroveranno lunedì pomeriggio a Sant’Andrea al Quirinale per una preghiera che sarà anche un momento di mobilitazione.
In rappresentanza di questa nuova realtà a manifestare a Roma saranno una cinquantina. Un momento pubblico di preghiera e testimonianza “per ribadire la condanna del genocidio in corso a Gaza e dare voce a chi non ha voce” che sarà guidato da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e padre Fernando García Rodriguez, superiore generale dei missionari saveriani. Al momento non risultano tra i partecipanti all’evento di Roma nomi di vescovi.
21 settembre 2025
Fermato direttore d’orchestra al confine con Gaza
Il direttore di orchestra israeliano Ilan Volkov è una delle quattro persone arrestate dalla polizia israeliana mentre marciavano verso il confine di Gaza, chiedendo la fine del genocidio che ha causato la morte di almeno 65.141 persone. Le riprese ottenute da Channel 4 News mostrano Volkov mentre viene portato via dagli agenti sul retro di un veicolo della polizia. Mentre veniva portato via, Volkov, che dirige la Bbc Scottish Symphony Orchestra, ha gridato: “Dobbiamo fermare il genocidio subito. Sta rovinando la vita di tutti. Fermatelo”. Haaretz ha riferito che le quattro persone sono state rilasciate “dopo poco tempo”.
21 settembre 2025
Idf, preparava attacco a truppe Israele, ucciso terrorista Hamas
“Nell’area di Gaza City, le IDF hanno colpito ed eliminato Majed Abu Salmiya, un terrorista dell’ala militare di Hamas”. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane. “Nell’ambito del suo ruolo, Abu Salmiya operava come cecchino per Hamas - prosegue la nota - e si stava preparando a compiere un imminente attacco terroristico contro le truppe delle IDF nell’area di Gaza City. Prima dell’attacco, sono state adottate misure per ridurre al minimo i danni ai civili, tra cui l’uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence”.
21 settembre 2025
Von der Leyen, Israele sabota soluzione coesistenza due Stati
“La soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati è l’unica prospettiva in grado di garantire nella regione una pace sostenibile a lungo termine. Abbiamo bisogno di uno Stato di Israele sicuro e di un’autorità palestinese vitale; non ci deve essere spazio per gli estremismi e la piaga di Hamas deve essere eliminata. So benissimo quanto gli atroci attacchi del 7 ottobre da parte di terroristi di Hamas abbiano scosso in profondità la nazione di Israele”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen in una intervista a Repubblica. “Tuttavia i recenti sviluppi, una carestia provocata dall’uomo e il soffocamento finanziario dell’Autorità palestinese, sono fonte di notevole preoccupazione - ha aggiunto -. I piani per un progetto di insediamento nella cosiddetta zona E1, se realizzati, determinerebbero di fatto una separazione tra la Cisgiordania occupata e Gerusalemme Est. Gli interventi messi in atto dal governo di Israele negli ultimi mesi costituiscono un chiaro tentativo di sabotare la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati”.
21 settembre 2025
«Fermiamo la strage a Gaza»: la lettera di autori e Premi Nobel alle istituzioni italiane
Un fronte di 209 autori e autrici, italiani e stranieri, ha scelto Pordenonelegge come palcoscenico per lanciare un appello contro le violazioni del diritto internazionale umanitario a Gaza. La mobilitazione è nata dal gruppo Cittadini per la Palestina di Portogruaro, con il sostegno del neonato Comitato per la Palestina di Pordenone, che durante il festival ha organizzato anche il gazebo #palestinalegge, animato da letture, collegamenti con scrittori palestinesi e momenti di confronto.
Tra i firmatari figurano nomi di primo piano: la Nobel per la Pace Shirin Ebadi, l’architetto Massimiliano Fuksas, autori come Marco Balzano, Concita De Gregorio, Michela Marzano, Viola Ardone, Felicia Kingsley, Alessia Gazzola, Antonio Manzini, Federica Manzon, Nadia Terranova e molti altri. Non mancano le adesioni internazionali, dall’irlandese William Wall allo spagnolo Agustín Martínez, fino al poeta sloveno Goran Vojnović. Proprio Wall ha annunciato che in occasione della rassegna ricorderà pubblicamente tre scrittori palestinesi uccisi dall’esercito israeliano.
21 settembre 2025
Ambasciata Israele critica comune Roma per bandiera palestinese
“Esprimo la mia ferma condanna per le recenti decisioni del Consiglio Municipale di Roma, e mi unisco alle critiche espresse dal Presidente della CER, Victor Fadlun. Si tratta di posizioni unilaterali, che non solo non favoriscono la pace, ma fanno il gioco di Hamas. È particolarmente grave e doloroso che ciò avvenga proprio a Roma, la città segnata dalla tragica morte del piccolo Stefano Gaj Tachè, vittima del terrorismo palestinese”. Lo scrive su X l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled in riferimento alla decisione sulla bandiera palestinese in Campidoglio.
21 settembre 2025
Bbc, Starmer pronto a annunciare riconoscimento Palestina
Keir Starmer dovrebbe annunciare il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito in una dichiarazione domenica pomeriggio. Lo rivela la Bbc. La decisione arriva dopo che il primo ministro, a luglio, aveva dichiarato che il Regno Unito avrebbe fatto questo passo a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l’accettazione di un cessate il fuoco a Gaza e l’impegno a un accordo di pace sostenibile a lungo termine che prevedesse una soluzione a due Stati.
Fonti governative - riferisce l’emittente pubblica britannica - hanno affermato che la situazione sul campo è peggiorata significativamente nelle ultime settimane. Ed hanno citato immagini che mostrano fame e violenza a Gaza, che il primo ministro aveva già definito “intollerabili”. La Bbc ricorda anche l’ultima operazione di terra israeliana a Gaza City, descritta da un funzionario delle Nazioni Unite come “un cataclisma”, che ha costretto centinaia di migliaia di persone alla fuga. A fine luglio l’esecutivo si era detto pronto ad anticipare a settembre il suo impegno a riconoscere formalmente lo Stato di Palestina se Israele non avesse accettato un cessate il fuoco. Tra i fattori chiave in questa decisione anche la continua espansione degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, illegali secondo il diritto internazionale. Per ultimo, il controverso progetto di insediamento E1 che, secondo i critici, metterebbe fine alle speranze di uno Stato palestinese in continuità tra i territori.
21 settembre 2025
Raid di Israele su Gaza city, almeno 4 morti. 60 in 24 ore
Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un nuovo attacco aereo dell’aviazione israeliana su Gaza City. Lo riferisce l’emittente Al Jazeera, secondo quanto riportato dalla Tass, precisando che il raid ha colpito un edificio residenziale con civili all’interno. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti.
Secondo quanto riporta Le Monde, che cita Wafa, un bombardamento ha ucciso 15 persone sabato sera in una zona residenziale nella parte meridionale di Gaza City.
Bambini palestinesi si riuniscono mentre ispezionano i danni all'interno di una casa appartenente alla famiglia Al-Hadad dopo che è stata colpita in un attacco israeliano notturno, nel corso di un'operazione militare israeliana, a Gaza City il 21 settembre 2025. REUTERS/Ebrahim Hajjaj