Francia e Regno Unito riconoscono la Palestina, sì da oltre 150 Paesi: ecco quali
In Europa per prima la Svezia ha fatto questo passo nel 2014, al culmine di mesi di scontri a Gerusalemme est
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Scossa e scontro all’Onu sulla Palestina, nei giorno dell’Assemblea generale a New York, dove una decina di Paesi - con Parigi capofila - ha annunciato formalmente il riconoscimento nella Conferenza di alto livello sulla soluzione a due stati, convocata da Francia e Arabia Saudita. Dura la reazione di Usa e Israele.
A guidare il “push diplomatico” per il riconoscimento della Palestina è Emmanuel Macron, il primo ad annunciare alcune settimane fa la svolta di Parigi. Seguito poi a ruota da altri importanti Paesi occidentali, come la Gran Bretagna, il Canada, l’Australia e il Portogallo, che hanno anticipato l’annuncio domenica, mentre nelle ultime ore la lista si è allungata ulteriormente: oltre alla Francia, Belgio, Finlandia, Lussemburgo, Malta, Nuova Zelanda, San Marino. Mancano all’appello Italia e Germania.
Europa
La Svezia è stato il primo Paese Ue a fare questo passo, nel 2014, al culmine di mesi di scontri tra israeliani e palestinesi a Gerusalemme est. Lo Stato di Palestina era già stato riconosciuto nel 1998, a seguito della dichiarazione di indipendenza proclamata dall’allora leader dell’Olp Yasser Arafat, da Cipro (poi entrata nell’Ue nel 2004) e da una serie di Paesi del blocco sovietico ora nell’Unione: Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania, e l’allora Cecoslovacchia, poi divisa in Slovacchia e Repubblica Ceca. Con la fine dell’Urss, Praga e Budapest hanno fatto un passo indietro, ma entrambe le capitali ospitano ancora un’ambasciata palestinese. La decisione di Parigi e Londra ha scatenato polemiche simili a quelle dello scorso anno, quando il riconoscimento arrivò da Irlanda, Spagna, Slovenia e Norvegia (che non fa parte dell’Ue). A seguire Regno Unito e Francia, anche Andorra, Belgio, Lussemburgo, Portogallo, Malta e San Marino hanno deciso di riconoscere la Palestina in occasione dell’Assemblea Onu di New York. Quanto all’Italia, ritiene che questa soluzione si debba raggiungere attraverso i negoziati tra israeliani e palestinesi nell’ottica dei due Stati.
Resto del mondo
Quasi tutta l’Asia, l’Africa e l’America Latina riconoscono formalmente lo Stato palestinese. Ma Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda che hanno ventilato la possibilità di riconoscere la Palestina ma non hanno fatto il passo. Con l’Assemblea Onu, si aggiungono, invece, all’elenco anche Australia e Canada. L’Algeria è stato il primo Paese, nel 1988 pochi minuti dopo la dichiarazione di Arafat, seguita a stretto giro da molti altri: gran parte del mondo arabo, India, Turchia, diversi Paesi africani, oltre a Cina e Russia, che ancora era Unione Sovietica. Nel 2011 Mosca, con l’allora inquilino del Cremlino Dmitry Medvedev, ha confermato il riconoscimento. Nel biennio 2010-2011 si sono uniti una serie di Paesi sudamericani tra cui Argentina, Brasile e Cile. Nel novembre 2012 la bandiera palestinese è stata issata per la prima volta alle Nazioni Unite a New York, dopo che l’Assemblea Generale ha votato a stragrande maggioranza per elevare lo status dei palestinesi a “Stato osservatore non membro”. Lo scorso anno, l’Assemblea ha votato una risoluzione affermando che la Palestina è «qualificata a diventare Stato membro» con 143 voti a favore, 25 astenuti (Italia compresa) e nove contrari, tra cui gli Usa. Washington, così come Roma, mantiene comunque relazioni diplomatiche con l’Autorità Nazionale Palestinese.