Cyberattacco agli aeroporti europei, ancora caos e disagi: 44 voli cancellati a Bruxelles, ritardi anche a Londra Heathrow e Berlino

L’onda lunga del cyberattacco che ha colpito il cuore tecnologico dell’aviazione europea non si è ancora esaurita. All’aeroporto di Bruxelles, anche oggi, si contano 44 voli cancellati sui 257 in programma. Le operazioni proseguono a rilento, con il personale costretto a tornare al check-in e all’imbarco manuale, causando lunghe code e notevoli disagi per i viaggiatori. Ritardi anche per i passeggeri dell’aeroporto di Londra Heathrow e quelli di Berlino: secondo la società di dati aeronautici Cirium, ci sono state 35 cancellazioni sabato e 38 entro metà mattinata di domenica tra Heathrow, Berlino e Bruxelles.
A Heathrow oltre 130 voli hanno subito ritardi di 20 minuti o più entro le 11 di stamattina, secondo Flightradar24. Tredici voli sono stati cancellati ieri, sebbene la stragrande maggioranza delle centinaia di voli abbia subito ritardi. Un portavoce di Heathrow ha affermato che “il problema di fondo era al di fuori della nostra influenza”, ma ha aggiunto che l’aeroporto ha assunto personale aggiuntivo per far fronte a eventuali disagi. A Berlino, oltre 70 voli erano in ritardo entro mezzogiorno, sebbene alcuni voli fossero partiti in orario.
Tutto è iniziato nella notte tra venerdì e sabato, quando un attacco informatico ha mandato in tilt il software “Muse” di Collins Aerospace, un colosso americano che fornisce servizi a decine di aeroporti nel mondo. Il programma colpito è un sistema “common use”, che permette a diverse compagnie aeree di utilizzare gli stessi banchi del check-in e gate di imbarco, ottimizzando le operazioni. Il suo blocco ha gettato nel caos il traffico aereo di sabato, con pesanti ripercussioni a Bruxelles, Berlino e Londra Heathrow. Il primo bilancio parlava di decine di voli cancellati e centinaia in ritardo. La stessa Collins Aerospace ha confermato “un’interruzione informatica”, precisando che “l’impatto è limitato al check-in elettronico e può essere mitigato con operazioni manuali”. Operazioni che, tuttavia, si sono rivelate insufficienti a gestire il traffico del weekend.
Sull’episodio è intervenuto anche Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale italiano, spiegando come il CNAIPIC (il centro nazionale anticrimine informatico) si sia subito attivato. “Quando si è compreso che si trattava di un attacco a un fornitore di servizi […] l’allarme si è ridimensionato”, ha detto all’Adnkronos. Gabrielli ha confermato che i sistemi “Core” degli aeroporti italiani, che gestiscono la sicurezza e il controllo del volo, non sono stati colpiti, trasformando l’attacco in un “problema gestionale, ma non per la resilienza dei sistemi informatici italiani”. Tuttavia, ha avvertito, “il livello di allerta è alto ormai da qualche anno. In questo settore la minaccia criminale sfuma in minaccia ibrida, che tende a mettere in difficoltà infrastrutture critiche, come i sistemi di trasporti”.
È ancora presto per sapere chi si nasconda dietro l’attacco. Sui social, in molti hanno ipotizzato un’azione sponsorizzata dal Cremlino, data la coincidenza con le recenti tensioni aeree in Estonia. Tuttavia, come fanno notare alcuni esperti citati dalla Bbc, gli attacchi più recenti sono stati opera di bande criminali interessate a estorcere denaro. Un altro elemento inquietante è la tempistica: solo tre giorni prima, Collins Aerospace si era aggiudicata un’importante commessa dalla NATO. Mentre le indagini proseguono, la Commissione Europea ha cercato di ridimensionare la portata dell’evento, chiarendo che “gli attuali segnali non indicano un attacco diffuso o grave” e che “la sicurezza aerea e il controllo del traffico aereo rimangono inalterati”.