Un tribunale di Ankara ha disposto il blocco dell’accesso alla canzone “Perperişan” di Mabel Matiz sulle piattaforme digitali, su richiesta del Ministero della Famiglia e dei Servizi Sociali. Nell’istanza si sostiene che il brano “minacci l’ordine e la salute pubblica”, possa “nuocere alla famiglia” e “incidere negativamente sullo sviluppo di bambini e giovani”. L’esecuzione del provvedimento è affidata alla BTK, l’autorità turca per le tecnologie dell’informazione; al momento dell’ordine, la traccia risultava comunque ancora ascoltabile su alcuni servizi. In Italia è tuttora presente su Youtube, Apple Music e Spotify.
Parallelamente al blocco della traccia, il Ministero dell’Interno ha presentato una denuncia ai sensi dell’art. 226 del Codice penale (reati contro la moralità pubblica), aprendo la strada a un’indagine per “oscenità” che potrebbe comportare fino a due anni di carcere. Matiz, tra i cantautori pop più noti del Paese, ha respinto le accuse: la canzone, ha spiegato, è una storia d’amore raccontata per metafore nella tradizione letteraria popolare; “la bellezza dell’arte è che ciascuno può trovarvi il proprio significato”.
Nel giugno 2022, per chiudere il Pride Month, Mabel Matiz pubblicò “Karakol”, video dal chiaro immaginario omoerotico: due uomini in scene d’intimità, simboli queer e riferimenti alla cultura LGBTQ+. Il brano superò in pochi giorni tre milioni di visualizzazioni, ma scatenò una feroce campagna d’odio sui social, con l’hashtag #HaddiniBilMabelMatiz (“stai al tuo posto”).
Contesto: stretta morale oltre la musica
Il caso di queste ore si inserisce in un più ampio giro di vite: la procura di Istanbul ha avviato un’indagine per “oscenità” contro la girl band Manifest dopo un concerto con 12mila spettatori, imponendo anche limitazioni ai viaggi e interventi di rimozione online dei contenuti. Nello stesso clima, le marce del Pride restano vietate: a Istanbul, il 29 giugno, la polizia ha fermato e arrestato decine di persone nel giorno in cui si tentava di sfilare nonostante il bando. Scioccante il recente sondaggio pubblico del regime turco, sottoposto ad ampie fasce di popolazione, nel quale si suggeriva, tra le opzioni di risposte multiple, l’eventualità di “combattere le persone LGBTIQ+ per difendere la famiglia”. Lo scorso agosto l’attivista LGBTI+ Enes HocaoğullarıLGBT+, è stato arrestato al suo arrivo all’aeroporto di Ankara e portato davanti al giudice che ne ha decretato la detenzione. L’11 luglio 2024 l’attivista LGBTI+ İris Mozalar (TİP) fu arrestata a Istanbul per presunta “incitazione all’odio” dopo post contro le violenze ai rifugiati siriani a Kayseri. Liberata il giorno seguente, il 26 febbraio 2025 è stata assolta: i giudici hanno riconosciuto i suoi messaggi come libera espressione.
Mentre l’Italia di Meloni chiude accordi sugli armamenti con la Turchia, il 2025 è stato inaugurato dal presidente Recep Tayyip Erdoğan come “Anno della Famiglia”, con una retorica che dipinge i diritti LGBTQIA+ come minaccia ai “valori familiari” e con nuove misure economiche pro-natalità. Sul fronte informazione, la cosiddetta “legge sulla disinformazione” del 2022 continua a essere usata contro giornalisti e attivisti: il precedente dell’attivista Enes Hocaoğulları e la recente indagine (poi archiviata) sul reporter Can Öztürk mostrano l’effetto raggelante del dispositivo anche quando le inchieste riguardano pratiche di “terapie riparative”.
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Di cosa parla “Perperişan”
Temi principali: una relazione amorosa tormentata narrata in prima persona; immagini di perdita, attesa e desiderio; lessico metaforico che attinge alla tradizione poetica e popolare turca, con riferimenti simbolici alla ferita e alla ricomposizione. Non sono presenti, nel senso letterale, descrizioni esplicite: l’intimità è resa per allusioni e figure, non per cronaca.
Testo integrale italiano di “Perperişan”
Ne ho abbastanza di questa vita da single problematica
Con chi dovrei bruciare?
Cosa dovrei fare, chiedere del ragazzo
Corro da sua madre
Dovrebbe venire da me, lasciarmi assaggiarlo
Cos’è quel dolce bambino per lui?
Il diavolo dice: “Saltagli addosso”
“Alla casa dell’allodola”
Dovrebbe sdraiarsi accanto a me, includermi
Alla menta della gomma che mastica
Il diavolo dice: “Saltagli addosso”
“Alla casa dell’allodola”
Voglio che mi spoglino
Che mi mettano su un cuscino con lui
Che mi trovino infelice
Che mi crocifiggano
Dove siamo noi due con una sola camicia?
In questo limbo,
Amore mio cieco, non si torna indietro
Che mi mettano su una mongolfiera se vogliono
Ne ho abbastanza di questa vita da single problematic*
Con chi dovrei bruciare?
Cosa dovrebbe fare, chiedere del ragazzo?
Corri da sua madre.
Dovrebbe venire da me, lasciami assaggiarlo.
Cosa deve fare quel dolce bambino giocattolo?
Il diavolo dice: “Salta anche tu su di lui.”
“Fa’ entrare in casa l’uccello selvatico.”
Voglio che mi spoglino.
Che mi mettano su un cuscino con lui.
Che mi trovino infelice.
Che mi crocifiggano.
Voglio che mi spoglino.
Che mi mettano su un cuscino con lui.
Che mi trovino infelice.
Che mi crocifiggano.
Dove siamo, insieme in una sola camicia?
Dove siamo, insieme in una sola camicia?
Dove siamo, insieme in una sola camicia?
Dove siamo, insieme in una sola camicia?
Turchia e comunità LGBTIAQ+
Dopo l’arresto politico dell’avversario di Erdogan, il sindaco di Istanbul İmamoğlu (poi rilasciato), in Turchia si sta discutendo un provvedimento definitivo di repressione totale delle persone LGBTIAQ+ che prevede:
• Età minima per il cambio legale di genere innalzata a 21 anni, ignorando esperti e persone trans.
• Reintroduzione dell’obbligo di sterilizzazione per il cambio anagrafico, nonostante l’incostituzionalità sancita nel 2017.
• Penalizzazione delle persone che intraprendono la transizione all’estero al rientro in Turchia.
• Il “sesso biologico” diventerà unico parametro legale: le identità non conformi saranno equiparate a oscenità.
• La visibilità queer sarà criminalizzata: da 1 a 3 anni di carcere per chi “promuove comportamenti contrari al sesso assegnato”.
• Fino a 4 anni di carcere per unioni simboliche tra persone dello stesso sesso.
• Associazioni LGBTQIA+ a rischio scioglimento per “propaganda gender”.
• Censura totale: RTÜK e BTK (corpi di polizia) potranno oscurare ogni contenuto LGBTQIA+ su media e piattaforme digitali.
• Divieto assoluto di Pride e manifestazioni, con nuovi poteri alla polizia per impedirli.
Fonti esterne
Balkan Insight
bianet – richiesta di blocco
Turkish Minute / AFP
Reuters – Pride Istanbul 29/06/2025
AP – Pride arresti e contesto
The Guardian – Pride Istanbul
Le Monde – Pride Istanbul
Bloomberg – indagine su Manifest
Hürriyet Daily News – indagine su Manifest
IFEX – travel ban e censure
MLSA – apertura indagine su Can Öztürk
MLSA – archiviazione per Can Öztürk
Kaos GL – cronologia del caso
AP – “Year of the Family”