33 anni, Jonathan Clauss è un difensore del Nizza e della nazionale francese che nei primi anni di carriera ha lavorato come fattorino, per poi decollare 5 anni fa al Lens, crescere al Marsiglia e nel 2024 approdare in Costa Azzurra. Ma Clauss ha fatto parlare di sè in Francia per quanto fatto lo scorso fine settimana, quando il Nizza ha pareggiato in casa contro i neopromossi del Paris FC. Jonathan ha infatti zittito i tifosi che sugli spalti continuavano ad intonare cori omofobi, tanto da costringere l’arbitro a fermare il match in due occasioni.
Il caso omofobia di Nizza – Paris FC
In vantaggio per 1-0, dagli spalti dello stadio Allianz Riviera alcuni tifosi del Nizza hanno iniziato a cantare: “Les Parisiens c’est des pédés!”. Tradotto, “I parigini sono dei fr*ci“. Un coro osceno che purtroppo da anni risuona tra gli stadi di Francia. L’arbitro Abdelatif Kherradji ha interrotto la partita all’83esimo minuto, con relativo annuncio dagli autoparlanti dello stadio che ha intimato i tifosi. Perché la partita poteva essere sospesa, come da protocollo.
CHANT HOMOPHOBE INSUPPORTABLE ET INTERMINABLE : "LES PARISIENS C’EST DES PÉDÉS"
OK maintenant c’est fini, terminé.
Vous agissez, sanctions fermes.
Ça ne peut plus continuer comme ça.#homophobie #football #ogcnpfc
— Rouge Direct (@rougedirect.bsky.social) 28 settembre 2025 alle ore 23:32
Ma i tifosi del Nizza hanno ripreso a intonarli pochi minuti dopo, con una seconda interruzione e un ultimo avvertimento. Ed è qui che è intervenuto Clauss, fresco sposo dell’amata Pauline. Il calciatore si è assunto la responsabilità di rivolgersi personalmente ai tifosi, avvicinandosi alla tribuna sud per chiedere loro di smetterla. Il fato ha voluto che all’88esimo minuto il Paris FC sia riuscito a pareggiare la partita, grazie ad un calcio di rigore. Il coro omofobo è così ripartito, ma questa volta brevemente, nei minuti di recupero della partita. A perdere, ancora una volta, è il sistema calcio, che proprio non riesce a debbellare l’omofobia dagli spalti.
Le parole di Jonathan Clauss a fine partita
Jonathan Clauss, che si era già espresso a sostegno dell’inclusione LGBTQ lo scorso maggio, ha rivelato a fine partita cosa sia successo in campo, mentre dagli spalti piovevano insulti omofobi.
“Riguardo ai cori, l’arbitro mi ha detto che se non fossero fermati avrebbe interrotto la partita. Ho cercato di trasmettere quel messaggio [ai tifosi]. Non mi dispiace affatto farlo. Ci sono cose che non dovrebbero essere sentite in uno stadio di calcio, nemmeno nella società di tutti i giorni. Siamo molto contenti che i tifosi siano lì ogni fine settimana, in casa o in trasferta, non importa. Ci sentiamo supportati. Ma questi messaggi? No.”
Lo scorso 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, Clauss disse: “Alcuni giocatori dicono a loro stessi: ‘Non sono una persona omofoba…'”. Non me ne frega niente! Non capisco perché la vita degli altri ci influenzi quando non sono affari nostri. Dobbiamo sensibilizzare i giovani fin dalla scuola! Oggi, se a 10 o 12 anni dici che non ti importa di avere un amico gay, altri dieci non saranno d’accordo, quindi ti schiererai con loro perché ce ne sono tanti, sono fighi e forti…”.
Il Nizza rischia ora di essere multato e/o sanzionato, con la chiusura parziale o totale della tribuna da cui sono piovuti i cori. Lo scorso aprile la Fédération Française de Football (FFF) ha per la prima volta organizzato un torneo dedicato alla comunità LGBTQIA+, al termine di una stagione che in Francia è stata segnata dall’omofobia anche sui campi da calcio, e non solo tra gli spalti. Tre i calciatori sanzionati per omobitransfobia, ovvero Gradit, Hassan e Matic, da un mese tornato in serie A dopo la passata esperienza nella Roma grazie al Sassuolo.
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Jonathan CLAUSS n’a pas apprécié les chants homophobes entonnés par ses propres supporters hier. ️❌
— BeFootball (@_BeFootball) September 29, 2025