IACCHETTI E LA MASCHERA PRO PAL DISVELATA
Quanto andato in onda a Cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4 la scorsa settimana, è di una gravità assoluta e, al contempo, rivela il grado asfissiante della propaganda pro palestinese che si fa sempre più violenta e totalitaria. In studio era ospite Enzo Iacchetti e l’esponente della Federazione Amici di Israele, Eyal Mizrhai, con il contorno inutile di Mauro Corona, il montanaro che a ogni puntata fa da spalla alla conduttrice.
Durante la trasmissione avente ad oggetto la guerra di Gaza è andato in scena uno scontro violentissimo, o per meglio dire, una aggressione verbale violentissima ad opera di Iacchetti con la complicità di Corona e di Berlinguer nei confronti dell’interlocutore israeliano. Insomma, più che di una trasmissione sarebbe opportuno parlare di un “trappolone” contro Mizhrai
Il caso, infatti, ha occupato le cronache dei giorni seguenti soprattutto per le minacce e offese rivolte da Iacchetti a Mizhrai (“Stronzo vengo lì e ti riempio di pugni, tanto lo so che stai sotto”), ma vi sono, invero, aspetti persino più gravi. Se si analizza la trasmissione, o quantomeno lo spezzone incriminato, ben si potrà capire che quell’esito è stato voluto, cercato e costruito fin dall’inizio.
Non si sa se per motivi di audience o per altro, ma ciò che risalta agli occhi è che Iacchetti non abbia mai inteso interloquire in modo razionale, pacato e con argomenti a fondamento della sua tesi
Tutt’altro! Ha fatto della provocazione, dell’aggressione, del linguaggio volgare e apodittico la sua cifra distintiva durante tutto il dibattito, infarcendo i suoi sproloqui con tali e tanti strafalcioni che avrebbe persino fatto rabbrividire(o inorgoglire?) un esponente di Hamas.
Il tutto sotto la regia di Bianca Berlinguer che ormai da tempo si distingue per una faziosità imbarazzante che non si sforza nemmeno più di nascondere e che, anzi ostenta con malcelato orgoglio, soprattutto quando può fare da prefica pro palestinese
Analizzare tutti i punti del contraddittorio – si fa per dire – incriminato sarebbe davvero lungo, perciò cercherò di essere sintetico soffermandomi sugli aspetti che rilevo come maggiormente evidenti.
Primo punto. Quando Mizrahi parla del fatto che non c’è nessuna volontà di Israele di uccidere i civili, tanto che l’IDF avverte la popolazione prima di effettuare i bombardamenti, Iacchetti e Corona si indispettiscono in dolby surround, l’uno mugugnando parole incomprensibili all’indirizzo dell’ospite ebreo e l’altro partendo in quarta con le sciocchezze. Iacchetti, con il tono di chi la sa lunga (ma che invece non sa nulla) chiede provocatoriamente come è che, se non c’è questa voglia di uccidere i palestinesi, ne sono morti 200.000 Mila.
E qui, gelo! In una trasmissione normale, il conduttore avrebbe dovuto bloccare il delirio, facendo notare all’ospite la enorme fregnaccia appena affermata. Invece niente.
Per Bianchina, va tutto bene
Ora, l’affermazione si commenta da sé. A parlare di 200 mila morti non c’è arrivata nemmeno Hamas. Solo la Albanese ha fatto di meglio prefigurando ipotetiche 680 mila morti tra i palestinesi, senza naturalmente offrire alcuna fonte, esattamente come Iacchetti.
Siamo alla divulgazione di cifre completamente a caso tanto per shockare l’opinione pubblica rinverdendo il mito dell’ebreo sanguinario
Anche qui, Hamas sarà orgogliosa dei suoi italici fan.
Di fronte a questi numeri, Bianchina pur tacendo sull’idiozia appena diffusa, ne sposa immediatamente la tesi di fondo, limitandosi a ritoccare i numeri e rifugiandosi in quel mantra che ormai rimbomba dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno: 70 mila morti di cui 20 mila bambini.
Curioso che fra questi, non venga mai citato il dato di quanti guerriglieri sarebbero stati ammazzati( Cioè, detta così sembra che Israele ammazzi solo civili. Insomma, quantomeno dovrebbe aggiustare la mira, se non riesce mai a colpire nemmeno un miliziano!!!)
Quando Mizrhai fa notare, tanto a Iacchetti quanto alla Berlinguer, che i numeri citati sono numeri diffusi dal ministero della sanità di Hamas e pertanto mai verificati, Bianchina si unisce a Iacchetti e Corona nella magna indignatio, sostenendo con tono professorale che “sono i numeri diffusi da tutti”
Chi siano questi tutti non è dato sapere e comunque, la semplice ripetizione di un dato non ne certifica l’autenticità (a meno di non pensarla come Goebbels).
Come mai Iacchetti tira in ballo questa cifra assurda?
Naturalmente per sorreggere una narrazione genocidiaria che contrasti con la banale realtà richiamata da Mizrahi. L’esagerazione del numero serve a impattare sull’emotività dell’uditorio, avallando una tesi che mostrifica Israele, il quale non esiterebbe a sacrificare un numero così abnorme di palestinesi per i suoi scopi.
Ma quali sarebbero questi scopi per cui Israele non esita a fare strage di poveri civili palestinesi in buona parte bambini?
Ce lo spiega sempre Iacchetti poco dopo. Negando che tutto abbia inizio con il 7 Ottobre (ed anzi annunciando la prima volta di voler abbandonare lo studio perché non può dibattere con uno che dà la colpa al 7 Ottobre), afferma che sono 200 anni che gli ebrei sterminano i palestinesi perché vogliono le loro terre.
Anche in questo caso, un conduttore serio farebbe notare l’immane sciocchezza proferita! Il fatto che Israele esista solo da 80 anni evidentemente non turba Iacchetti il quale non avverte nemmeno il senso del ridicolo di cui si sta coprendo
Ma né lui né Bianchina paiono preoccuparsi dell’abnormità. The show must go on!
In un climax di idiozie che escono dalla bocca di Iacchetti tra una parolaccia e una imprecazione, arriviamo al punto di massima tensione, quando si ricorre al consueto argomento pietistico dei “bambini di Gaza”.
Tema ricorrente per muovere le coscienze certo, ma utilizzato dai pro pal in modo pelosamente strumentale. Infatti questi omettono sempre – così come Iacchetti – di dire che nella Palestina reale – non quella da loro idealizzata come terra di oppressione per antonomasia – a 12 anni i bambini sono già dotati di fucile mitragliatore, si addestrano nei campi di Hamas e sono mandati a combattere, educati al culto dello shaid, cioè del martirio per la causa di Allah.
Quando dunque Mizhrai chiede di “definire il concetto di bambino” intende questo – cioè la brutale realtà che nasconde lo sfruttamento dei minori da parte di Hamas
Ma Iacchetti abbiamo già visto essere allergico al concetto di verità. Quindi risponde con l’immagine di una mamma che tiene un bambino morto tra le braccia (come se questo dovesse dimostrare chissacché). Perché Iacchetti si sente dalla parte dei buoni, quello che difende gli oppressi. Guai a svegliarlo dal suo sogno! Guai a mettere in discussione, con un pizzico di storia, la narrazione della Palestina come terra di oppressi (da ben 200 anni).
Chi lo fa, peste lo colga, deve essere allontanato immediatamente
E, infatti, il comico chiede alla conduttrice di allontanare immediatamente l’interlocutore ebreo “che non conosce la storia di Israele e della Palestina” (invece Iacchetti ha dimostrato di conoscerla benissimo!!!)
Il comico chiarisce bene il suo pensiero. Non vuole il contraddittorio con chi nega la sua unilaterale narrazione “perchè questa non è una guerra, visto che Israele ha un esercito e i palestinesi no”. Anche in questo caso, l’ignoranza regna sovrana. Qualcuno poi un giorno spiegherà all’attore il concetto di guerra asimmetrica.
E quando gli viene rinfacciato che non accettare il contraddittorio e offendere l’interlocutore, riflette un atteggiamento intrinsecamente fascista, Iacchetti passa alle famose minacce e alle offese. “stronzo vengo lì e ti riempio di pugni.. tanto lo so che sei al piano di sotto”.
Ebbene questi più o meno i fatti
Che cosa poter dedurre dai fatti sol che si abbia voglia di togliere il prosciutto ideologico dai proverbiali occhi ?
Uno. La scarsa qualità di un programma che si propone di fare approfondimento politico e quindi un servizio di pubblico interesse, e invita a parlare di geopolitica un attore comico (in disgrazia) e non un Politico o un esperto. E questo è l’aspetto meno grave.
Due. Chiunque nega la narrazione strappalacrime e melensa , unilateralmente indirizzata ad ascrivere le colpe della guerra a Israele, chiunque si oppone alla retorica del genocidio, chiunque conosce la storia, la logica , i fatti, deve essere messo al bando
Ostracizzato, allontanato dal consesso democratico nel quale non possono trovare cittadinanza idee che di discostino dalla propaganda pro pal.
Una narrazione manichea dove si scontrano due archetipi: Il palestinese come oppresso per eccellenza e il perfido giudeo come ladro di terra e assassino di bambini.
Una mitopietica semplicistica e profondamente antisemita sta dietro il pensiero di questi sedicenti esperti di geopolitica a cui una televisione trash offre spazio e tribuna
Occasioni in cui la forza della ragione è annichilita di fronte al ragionamento apodittico e al richiamo ancestrale alle emozioni. Se non condividi la loro analisi non sei umano.
Se non sei umano, devi scomparire, devi essere allontanato e perché no, magari, un giorno persino ucciso
Insomma, possiamo ringraziare Enzo Iacchetti che ci ha dimostrato chi sono e cosa sono i pro pal: gente violenta e pericolo
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