Investimenti sul patrimonio dello Stato cresciuti del 144% tra il 2022 e il 2024 raggiungendo 3,9 miliardi di euro, interventi avviati in aumento dell'11,4%, spesa per locazioni passive e costi di funzionamento in calo con un risparmio per lo Stato di 120 milioni. Sono i numeri del rapporto annuale dell'Agenzia del Demanio, presentato oggi alla Camera. L'85% degli interventi ha riqualificato aree urbane dismesse, restituendole alle comunità; il 57% delle operazioni ha integrato misure di resilienza e adattamento ai cambiamenti climatici; il 100% degli interventi è stato progettato senza consumo di suolo; il 42% ha adottato strategie di recupero sostenibile del territorio.
Misurando gli impatti degli interventi in termini Esg emerge che il 69% dei consumi di energia primaria si è ridotta rispetto alla situazione ante intervento; non c'è stato aumento del consumo di suolo; il 47% della superficie interessata ora è permeabile; l'85% degli interventi ha riqualificato aree urbane dismesse, restituendole alla vita attiva delle comunità; il 57% delle operazioni ha integrato misure di resilienza e adattamento ai cambiamenti climatici; il 100% degli interventi è stato progettato senza consumo di suolo; il 42% ha adottato strategie di recupero sostenibile del territorio. L'Agenzia del Demanio, gestisce 44 mila immobili dello Stato per un valore di 62,8 miliardi di euro.
"Il nuovo Piano Strategico Industriale proietta gli obiettivi dell'Agenzia al 2028 e prevede l'avanzamento continuo delle attività in termini di sostenibilità, digitalizzazione e innovazione, con il rafforzamento di interventi di riuso dell'immobile pubblico, della stretta collaborazione con gli Enti Locali e delle operazioni di valorizzazione attraverso il mercato", afferma la direttrice dell'Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme.
"Il riuso dell'immobile pubblico, la rete di competenze, l'innovazione tecnologica e la partecipazione dei territori e degli investitori privati guidano l'azione dell'Agenzia. La missione è gestire il patrimonio immobiliare dello Stato, farlo rivivere in una dimensione innovativa adeguata al mutato contesto delle città, offrire dunque spazi utili, accessibili e sostenibili", prosegue dal Verme. "Il patrimonio immobiliare dello Stato, memoria e l'identità culturale del cittadino, viene riusato per divenire strumento di sviluppo, per fornire risposte alle nuove istanze della città e attrattività verso i giovani grazie a tecnologia e a digitalizzazione".
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